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“Niente domiciliari perché vivono a Napoli, dove i controlli della polizia sono saltuari”

Tre cittadini cingalesi rimarranno in carcere e non gli verranno concessi i domiciliari “perché vivono a Napoli, città ad alta densità criminale nella quale il carattere saltuario dei controlli di polizia non sarebbe idoneo a evitare il pericolo di evasione”, secondo la decisione del gip di Firenze.
A cura di Stefano Rizzuti
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“Vivono a Napoli, città ad alta densità criminale nella quale il carattere saltuario dei controlli di polizia non sarebbe idoneo a evitare il concreto pericolo di evasione, considerata anche l’elevata abilità degli indagati nel celare la propria reale identità”. Con questa motivazione il gip di Firenze Paola Belsito ha deciso di non concedere gli arresti domiciliari a tre cittadini cingalesi che rimarranno così in carcere.

I tre, residenti a Napoli, sono indagati per ricettazioni di carte di credito e documenti di identità, reati commessi a Firenze. Contro questa decisione del giudice si è espresso il legale dei tre cingalesi: “Mi sono offeso come cittadino napoletano e sono esterrefatto come operatore del diritto. Ho avuto la netta sensazione che anche il giudice napoletano delegato per rogatoria abbia provato lo stesso imbarazzo”.

Il legale dei tre uomini ha annunciato che farà richiesta di riesame “perché parliamo di persone incensurate che rimangono in cella per motivi ambientali”. L’accusa ai tre è quella di aver provato a comprare due smartphone di ultima generazione in un negozio di telefonia cercando di cambiare documenti e carte di credito per un risparmio da circa mille euro.

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