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“No alla chiusura de La Doria di Acerra”: chiesta un’interrogazione parlamentare

Michela Rostan, deputata di Liberi e Uguali, ha chiesto un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro per lo Sviluppo Economico riguardo la chiusura dello stabilimento di Acerra, in provincia di Napoli, de La Doria Spa. La parlamentare chiede di riaprire la trattativa e di fermare la chiusura dello stabilimento.
A cura di Valerio Papadia
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Si torna a parlare della decisione de La Doria Spa, azienda che confeziona prodotti alimentari, di chiudere lo stabilimento di Acerra, nella provincia di Napoli, che potrebbe lasciare a casa decine di lavoratori. Già la scorsa settimana Nicola Marrazzo, presidente della Commissione consiliare regionale "Lavoro e attività produttive" aveva chiesto un incontro con i vertici dell'azienda per discutere della vertenza di chiusura dello stabilimento della provincia partenopea. Adesso è l'onorevole Michela Rostan, deputata di Liberi e Uguali, a chiedere l'intervento del Governo e una interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico affinché si riapra la trattativa e si rinunci alla chiusura dello stabilimento.

"Da due mesi – scrive l'onorevole Rostan – nello stabilimento in provincia di Napoli si vive una situazione di tensione e preoccupazione a causa dell'annunciata chiusura delle attività produttive. Lì lavorano 67 dipendenti, ai quali si aggiungono un'altra trentina dell'indotto. Secondo i sindacati la chiusura dello stabilimento di Acerra, su cui l'azienda parla di perdite per circa 3 milioni di euro, non si giustificherebbe in alcun modo dal momento che mai si è fatto ricorso alla Cassa integrazione, si continua a lavorare su tre turni, mentre la stessa azienda annuncia investimenti per l'ampliamento dell'opificio industriale di Parma. Il primo tavolo di trattativa aveva ottenuto quanto meno la garanzia che gli operai sarebbero stato redistribuiti sugli altri tre stabilimenti campani del gruppo. Adesso emerge l'ipotesi che molti di loro siano trasferiti a Parma. La chiusura di quello stabilimento peserebbe in modo drammatico su un territorio già provato da altre crisi aziendali e con una disoccupazione tra le più alte d'Italia. Chiedo al Governo, quello in carica e quello che si dovesse formare, di intervenire per agevolare la ricerca di una soluzione condivisa che non penalizzi i lavoratori e salvaguardi l'assetto produttivo di una intera area, come quella metropolitana di Napoli, già fortemente provata dalla bassa occupazione".

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