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“Noi, cacciate dal campeggio perché trans”: la denuncia di 2 transessuali napoletane

Accusate di atti osceni e per questo allontanate da un campeggio naturista due transessuali napoletane hanno reso pubblica la loro storia, denunciando la presunta disriminazione: “Cacciate perché trans, non abbiamo compiuto atti osceni”. La direttrice del camping: “Discriminazione? Infastidivano gli ospiti”.
A cura di An. Mar.
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La motivazione per cui sarebbero state allontanate da un campeggio naturista è "atti osceni in luogo" pubblico, ma Stefania Gatta e le sue tre amiche giurano di non aver commesso alcuna oscenità, anzi sono certe che di trovarsi in presenza di un caso di discriminazione. Le quattro amiche, infatti, sono transessuali e hanno deciso di non tacere su questo caso, anzi, di rendere pubblica la storia. È l'Ansa, a riportare il racconto di Stefania. "Eravamo in vacanza in questo campeggio per naturisti, un campeggio cioè dove tutti girano nudi – precisa – noi, proprio per non creare problemi a nessuno, soprattutto ai bambini presenti, non siamo mai andate in giro nude. Abbiamo, piuttosto, preferito sempre indossare il tanga" – continua – "Abbiamo fatto amicizia con tante persone, eravamo le prime a ballare in pista la sera e poi tutti insieme a noi". Dunque i primi giorni di permanenza al camping si sono svolti senza nessuna manifestazione di insofferenza da parte degli altri ospiti, almeno fino al 14 agosto, data del cosiddetto "schiuma party". "Era una serata di festa e tutto quello che abbiamo fatto è aver ballato in maniera sensuale con altre persone – racconta Stefania – Ma si scherzava! E, soprattutto, anche gli altri ballavano in maniera sensuale con noi. Sia chiaro, gli altri erano nudi ma noi sempre con il tanga indosso. Peccato che il giorno dopo la sorte di essere sbattuti via come cani è toccata solo a noi". "Siamo stati convocati dalla direttrice – dice Stefania – la quale ci ha detto senza se e senza ma che dovevamo andare via e che non dovevamo mai più tornare in quel camping. Perché? Perché meritavamo di essere denunciate per atti osceni in luogo pubblico per quello che avevamo fatto la sera precedente. E allora io mi chiedo e vi chiedo: perché siamo state cacciate solo noi e non anche gli altri che hanno ballato con noi in maniera altrettanto sensuale, per giunta nudi?".  E questa l'ingiustizia sulla quale la giovane napoletana punta il dito: "Siamo state cacciate perché trans. La mentalità è ancora quella che noi trans siamo il ‘peccato'".

La direttrice: "Le abbiamo allontanate perché i clienti erano infastiditi"

«Hanno commesso una serie di atti osceni davanti ad adulti e minorenni e per rispetto ai nostri clienti abbiamo deciso di allontanarli. Non c'è stata nessuna discriminazione». Non ci sta a essere tacciata di intolleranza e discriminazione la direttrice del Camping Pizzo Greco di Capo Rizzuto, Anna Greco e, sempre all'Ansa, racconta la sua versione dei fatti. "La sera della vigilia di ferragosto – spiega Anna Greco – c'è stato uno schiuma party e le due trans insieme ad un loro amico hanno avuto un comportamento davvero poco gradevole. Davanti ai nostri clienti, molti dei quali infastiditi, hanno avuto comportamenti espliciti con atti osceni. I tre sono state invitate più volte ad evitare questi atteggiamenti ma hanno proseguito per tutta la serata. Abbiamo ricevuto numerose proteste da parte dei clienti per l'atteggiamento avuto. E pensare che ero stata proprio io ad accettare il loro ingresso, considerato che da noi preferiamo escludere i single". "Lo schiuma party – ha concluso la direttrice della struttura – doveva essere un momento di divertimento ed invece c'è stato questo spiacevole episodio che ha creato imbarazzo e proteste tra i nostri clienti. La mattina dopo abbiamo invitato le due trans e il loro amico a lasciare la struttura per evitare che si ripetessero altri episodi come quelli della sera prima".

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