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Nuda in un video per giocare a “Obbligo o verità”: cosa sappiamo della storia di Nola

Nelle chat tra ragazzini del Nolano starebbe spopolando un video che riprende una ragazzina di 12 anni, nuda. L’avrebbe girato lei stessa in bagno a scuola, per pagare pegno mentre giocava ad “obbligo o verità” con un amico, e poi le immagini sarebbero state inviate ad altri e diventate quindi rivali; la vicenda sarebbe stata scoperta dal preside, che avrebbe chiamato i carabinieri e ci sarebbe stato un blitz per controllare i telefonini degli studenti. Sia i carabinieri che la polizia smentiscono: nessuna denuncia ricevuta e nessun controllo del genere in una scuola.
A cura di Nico Falco
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Obbligo o verità”, le regole sono semplici: si sceglie tra rispondere a una domanda o pagare un pegno, venendo obbligati a fare qualcosa. E, man mano che si va avanti con l'età, più le domande (e i pegni) diventano sgradevoli, imbarazzanti. Questo gioco sarebbe dietro l'ennesimo video virale che starebbe circolando sui telefonini degli adolescenti nel Nolano e che riprenderebbe una ragazzina di appena 12 anni. Tutto va raccontato usando il condizionale, perché al momento riscontri non ce ne sono se non le notizie che rimbalzano dai social a qualche sito web.

Il video, questa la ricostruzione che circola – che a Fanpage.it non risulta avere riscontri né dei carabinieri né della Polizia di Stato – sarebbe stato girato dalla bambina a scuola, mentre giocava a “obbligo o verità”. Arrivato il suo turno, avrebbe scelto di pagare pegno e le avrebbero chiesto di andare in bagno e di riprendersi col cellulare, nuda. Lei l'avrebbe fatto e avrebbe quindi inviato le immagini al ragazzo con cui giocava. Il video sarebbe stato però mandato anche ad altre persone, e da qui la diffusione incontrollata delle immagini fino ad arrivare al preside della scuola, che avrebbe avvisato i carabinieri e i genitori. I militari avrebbero fatto un controllo a scuola, sequestrando i cellulari per verificare chi avesse il video e, soprattutto, fino a che punto si fosse diffuso.

Se la prima parte della ricostruzione sembra quella classica già accertata in altri episodi in cui sono stati inviati video dal contenuto simile e di revenge porn, poi diventati virali, la seconda, invece, non trova riscontro. Da una verifica di Fanpage.it, infatti, i carabinieri non hanno ricevuto nessuna denuncia e non sono stati nella scuola del Nolano, tantomeno per un blitz con annesso sequestro di cellulari.

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