Omicidio di Avellino, l’assassino lotta tra la vita e la morte: migliora la diciottenne

Il tentato omicidio-suicidio avvenuto ad Avellino rischia di vedere aggravarsi il proprio tragico bilancio: se a pagare il prezzo più alto, finora, era stato il venticinquenne Claudio Zaccaria, adesso resta da sperare per la sorte della sua fidanzata diciottenne e per quella del loro aggressore di trentadue. Entrambi infatti sono ancora in ospedale per le ferite riportate nella mattinata di ieri
Particolarmente preoccupanti quelle dell'uomo, che lotta tra la vita e la morte: dopo aver accoltellato il venticinquenne, per il quale non c'è stato nulla da fare, aveva provato ad accoltellare alla gola anche la diciottenne, che però è riuscita a scappare. A quel punto, dopo essersi tagliato i polsi, si è lanciato dalla finestra, volando per dieci metri finendo al suolo. La polizia, al momento del tentato suicidio, era già sul posto, tanto che l'uomo aveva minacciato di far saltare tutto in aria poco prima. La ragazza, che era riuscita a scappare, sta invece meglio: è sempre in ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita. Resta però ignoto il movente: il trentaduenne non era legato sentimentalmente alla giovane, ma era semplicemente amico del venticinquenne. E non si capisce cosa possa aver portato improvvisamente l'uomo ad aggredire prima l'amico, uccidendolo, e poi la sua giovane compagna. Sarà fondamentale, a questo punto, l'interrogatorio della diciottenne, che avverrà appena le sue condizioni lo permetteranno.