Omicidio di Cristofer Oliva: spunta la lettera che potrebbe far riaprire il caso

A pochi giorni dalla prima udienza del processo di appello per omicidio e occultamento di cadavedere a carico di Fabio Furlan,che si terrà a Napoli nelle prossime settimane, emergono nuovi elementi che potrebbero portare alla riapertura del caso. Il giovane era stato condannato perché ritenuto responsabile dell'omicidio dell'amico Cristofer Oliva, scomparso a Chiaiano nel novembre 2009 e il cui corpo non è mai stato ritrovato. Furlan era stato condannato nel 2013 a 30 anni di reclusione. Ad aprire uno scenario diverso circa i fatti del 2009 una lettera presentata dal difensori di Furlan in appello. I legali del ragazzo hanno chiesto di ascoltare in aula la testimonianza di Agostino Di Lorenzo, all'epoca nella cerchia ristretta di amici di cui faceva parte Cristofer.
Presentata agli atti una lettera del Di Lorenzo a Furlan, nel periodo di detenzione in carcere. Nella missiva Agostino fa riferimento a presunte"manipolazioni" delle dichiarazioni rese, rassicurando l'amico di essere pronto, se ce ne fosse la possibilità a tornare dall'America per testimoniare nuovamente. La scomparsa di Cristofer venne denunciata nel 2009. Quando i familiari del ragazzo rivolsero un appello dagli studi del programma Rai "Chi l'ha visto" per avere notizie del giovane fu una segnalazione anonima giunta nel maggio 2009 a dare una svolta alle indagini. L'agghiacciante telefonata: "Cristofer Oliva è morto, gli amici sanno. L'hanno buttato là". Da allora gli inquirenti concentrarono gli sforzi investigativi verso il piccolo gruppo di amici. Nel 2011 l'arresto di Furlan, unico condannato per l'omicidio e l'occultamento del corpo di Cristofer.