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Omicidio di Fortuna, Renzi: “I pedofili? Quando li prendiamo è bene che non escano più”

“Quando si parla di queste cose abbiamo tutti un nodo alla gola, da padri pensiamo che qui c’è qualcosa che va oltre, c’è la follia inaccettabile dell’uomo”. Così il presidente del consiglio Matteo Renzi sui fatti di Caivano (Napoli).
A cura di An. Mar.
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"Su una cosa del genere non credo si possa chiamare in causa la politica, la politica ha molte responsabilità, alcune gravissime, ma quando si parla di queste cose abbiamo tutti un nodo alla gola, da padri pensiamo che qui c'è qualcosa che va oltre, c'è la follia inaccettabile dell'uomo, quando li becchiamo questi è bene che non escano più". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Rtl 102.5, a proposito della morte di Fortuna Loffredo, uccisa a Caivano il 24 giugno 2014.

"È chiaro che tutti dobbiamo fare uno sforzo in più per andare nelle aree di disagio – ha aggiunto Renzi -, contro il disagio dobbiamo fare di più'". Il riferimento è al contesto in cui è avvenuto il delitto, le palazzine popolari alla periferia di Caivano, roccaforte dello spaccio di droga, dove sono stati scoperti 5 casi di pedofilia oltre a quello che riguarda la piccola Fortuna, anche lei vittima di abusi. Nell'isolato 3 delle palazzine Iacp, precipitando dal settimo piano, è morto anche il piccolo Antonio Giglio, 3 anni, figlio della compagna del presunto assassino di Fortuna Loffredo.

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