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Omicidio di Genny Cesarano: la polizia non esclude la pista della faida

La morte del 17enne ucciso a piazza Sanità potrebbe essere solo l’ultimo tassello del mosaico di omicidi che insanguina la faida del centro storico. Il raid sarebbe da collegare agli scontri in curva A avvenuti domenica 30 agosto al San Paolo.
A cura di Angela Marino
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Non sarebbe stato colpito per errore il giovanissimo Genny, morto a 17 anni in piazza Sanità freddato da diversi colpi di pistola. Secondo quanto riporta l'agenzia Omninapoli, una delle piste considerate dagli inquirenti che indagano sulla morte del 17enne domenica 6 settembre, sarebbe da collegarsi alla faida di camorra in corsa e in particolare, allo scontro in curva A avvenuto lo scorso 30 agosto allo stadio San Paolo.

Secondo tale ricostruzione Gennaro Cesarano, 17enne incensurato ma noto alle forze dell'ordine, avrebbe svolto alcuni compiti per il clan Sequino, attivo nella zona della Sanità e avversario storico del clan Sibillo di Forcella. Sempre secondo questa pista, il ragazzo avrebbe nascosto le armi per conto di uno degli affiliati alla cosca. L'uomo sarebbe P.P., protagonista della rissa sugli spalti dell'arena di Fuorigrotta. Costui avrebbe impugnato l'arma con la quale un uomo è rimasto ferito a una gamba nei tafferugli in curva A. Per tale ragione, seconda questa pista, Genny sarebbe stato sequestrato dagli uomini del cartello Giuliano-Sibillo-Amirante e in via Atri, la strada retrostante via dei Tribunali, pestato a sangue per estorcergli nomi dei mandanti dell'agguato contro i Sibillo allo stadio. Mentre la famiglia Cesarano nega fermamente che il ragazzo avesse legami con la malavita la polizia scandaglia questa versione dei fatti che, se confermata, individuerebbe Genny come reale obiettivo del raid del 6 settembre.

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