Omicidio di Raffaele Perinelli, si costituisce l’assassino: aveva paura del giovane
Ha confessato ai carabinieri di aver ucciso a coltellate Raffaele Perinelli, al culmine di una lite a Miano, Napoli Nord. A recarsi in caserma a Casoria nella notte un ambulante 31enne che ha dichiarato che girava armato per paura che il giovane lo aggredisse. L'uomo si è presentato davanti alle forze dell'ordine assistito da un avvocato e ha confessato di aver colpito con una coltellata al petto il giovane. I due, infatti, avevano avuto un'accesa discussione pochi giorni fa. Secondo quanto dichiarato dal presunto assassino, il loro incontro nel quartiere di Miano è stato del tutto casuale: non si erano dati appuntamento, né avrebbero dovuto vedersi per alcun motivo. Poi, ha ricostruito gli ultimi attimi di vita della giovane vittima, a partire da quando si sono visti in strada: al momento dell'accaduto il 31enne stava viaggiando in auto e Raffaele a bordo di uno scooter. Si sono incontrati e qualcosa ha fatto riemergere i dissapori di qualche giorno prima, poi, di nuovo una lite. Questa volta molto violenta, culminata in tragedia.
Uccide Raffaele Perinelli a coltellate
Per il giovane non c'è stato niente da fare, nonostante i soccorsi, è morto pochi minuti dopo l'arrivo in ospedale. La vittima era il figlio di un camorrista ucciso nel 2003 ma non aveva precedenti penali e stava facendo carriera come calciatore dopo aver giocato nel Gragnano e nella Turris. Sul caso stanno indagando i carabinieri che hanno svolto i rilievi e stanno cercando di fare chiarezza sulle dinamiche dell'accaduto. La salma della vittima è a disposizione dell'autorità giudiziaria.