Omicidio di Vincenzo Amendola, Gaetano Nunziato non ha agito da solo
È stato fermato poche ore dopo il ritrovamento del corpo dell'amico, Gaetano Nunziato 23 enne pregiudicato ritenuto coinvolto nella morte di Vincenzo Amendola, ma non sarebbe l'unico ad aver partecipato all'uccisione del 18enne. Il giovane avrebbe agito in concorso con altre persone. È quanto riporta il Mattino che rivela alcune indiscrezioni sul caso del giovane con un lieve ritardo mentale, scomparso lo scorso 5 febbraio e trovato morto venerdì, nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli.
Una morte densa di mistero, soprattuto per quanto riguarda il movente. Cresciuti nello stesso quartiere della periferia orientale, nelle palazzine di Taverna del Ferro, entrambi avevano frequentato l'oratorio della Chiesa di San Giovanni Battista per sfuggire ai problemi di disagio sociale, vittima e carnefice vengono descritti da quanti li conoscevano come buoni amici. Eppure, secondo quanto ammesso dallo stesso Nunziato, all'omicidio avrebbe partecipato anche lui. Sempre secondo le indiscrezioni emerse nell'inchiesta, dietro la morte di quel ragazzo speciale ci sarebbe una donna, legata al boss del rione, con la quale, secondo alcune voci, uno dei giovani affiliati avrebbe una storia. Vincenzo ne sarebbe stato a conoscenza e per questo, secondo le stessi voci, sarebbe stato messo a tacere. C'è anche chi vocifera che lo stesso Vincenzo avesse molestato la donna.
Storie per ora non confermate sulle quali potrà fare luce lo stesso indagato, che presto verrà sentito nell'udienza di convalida del fermo. Continuano ad indagare gli uomini della Squadra mobile guidata da Fausto Lamparelli e quelli del commissariato agli ordini di Pietro De Rosa.