Omicidio Fortuna Loffredo, Caputo si difende: “Ero in strada. Sono innocente”
La quarta udienza del processo per l'omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina di 6 vittima di violenza, scaraventata dall'ottavo piano di una palazzina all'interno del Parco Verde di Caivano, si sta rivelano piena di colpi di scena. Durante il dibattimento, che si svolge presso la V Sezione della Corte d'Assise di Napoli, Raimondo Caputo, detto Titò, imputato per l'omicidio della piccola Chicca, ha preso spontaneamente la parola, dichiarando a gran voce la sua innocenza, ribadendo di non aver ucciso Fortuna ma di trovarsi addirittura per strada mentre la bambina precipitava dal tetto. L'uomo ha dichiarato che la stessa madre di Chicca, Mimma Guardato, lo ha visto mentre passeggiava per strada e ha ribadito anche la sua innocenza per quanto riguarda le violenze sia nei confronti della piccola vittima sia in quelli delle tre figlie della sua ex convivente, Marianna Fabozzi, indagata insieme a lui per concorso in abusi sessuali.
Sempre nel corso dell'udienza di quest'oggi, in mattinata, il discorso aveva riguardato proprio le figlie della Fabozzi, con particolare riferimento alla più piccola delle tre. In aula è stata ascolta una psicologa della casa famiglia "L'isola dei marmocchi", struttura nella quale le bambine sono ospitate, che ha riferito di come le tre, in un primo momento molto difficili da avvicinare, si siano aperte, indicando Caputo come "mostro" e raccontando sempre con più dettagli le violenze subite.