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Omicidio Genny Cesarano, chiesto l’ergastolo per i quattro killer

Il pm chiede il massimo della pena per i quattro killer del diciassettenne: sedici anni la richiesta per Carlo Lo Russo, ex-boss di Miano oggi collaboratore di giustizia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ergastolo. Questa la richiesta del pm della Dda Enrica Parascandolo nei confronti del gruppo di fuoco che uccisero il 6 settembre 2015 il diciassettenne Genny Cesarano, la cui unica colpa era quella di trovarsi nella piazza del suo rione proprio mentre gli uomini del boss Carlo Lo Russo sparavano all'impazzata convinti di colpire Pierino Esposito, il vero obiettivo di quella serata di follia. I quattro sono Luigi Cutarelli, Antonio Buono, Mariano La Torre e Ciro Perfetto. Il quinto, Vincenzo Di Napoli, non ci sarà perché ucciso in un agguato il 9 dicembre 2015, tre mesi dopo la morte di Genny.

Anche il boss Carlo Lo Russo, oggi collaboratore di giustizia, è coinvolto nel processo: per lui sono stati chiesti sedici anni di carcere. E dire che proprio le testimonianze dell'ex-boss di Miano sono state fondamentali per le indagini: nel quartiere ha prevalso l'omertà assoluta, nonostante la vittima sia stata un giovane innocente di diciassette anni, mentre il gruppo di amici che era con lui si è salvato per miracolo.

L'episodio, ricostruito grazie alla testimonianza decisiva dell'ex-boss di Miano, avvenne dopo una "stesa" da parte di un gruppo di persone legate al boss Pierino Esposito della Sanità nel quartiere di Lo Russo. Era il 5 settembre: il giorno dopo, doveva avvenire la "vendetta". Otto persone a bordo di quattro scooter partono alla volta della Sanità pistola in pugno, sparano 24 colpi di cui la metà ad altezza d'uomo. L'obiettivo era proprio Pierino Esposito, ma lui non c'è: il gruppo spara verso le persone sbagliate, ed a cadere sotto i colpi del clan è Genny Cesarano, 17 anni, che si godeva l'ultima notte d'estate con i suoi amici in piazza.

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