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Omicidio Rione Sanità, polizia e prefetto: “Chi ha visto parli”

Polizia e prefettura chiedono ai cittadini che possono aver visto i killer di collaborare con le forze dell’ordine. Ma al rione Sanità tutto tace e si teme una nuova recrudescenza della sanguinosa faida. Don Angelo Berselli, parroco del movimento anticamorra “Popolo in cammino” annuncia che inconterà il prefetto Gerarda Pantalone.
A cura di Redazione Napoli
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Il doppio agguato di camorra a Napoli, in via Fontanelle, al rione Sanità è avvenuto in un momento in cui c'erano in strada tantissime persone. Ma nessuno ha visto niente. Di qui l'appello di Francesca Fava, dirigente del commissariato di polizia San Carlo all'Arena sotto cui ricade anche il rione del centro antico e di Gerarda Pantalone, il prefetto di Napoli. «Chi sa parli, chiediamo alle persone di collaborare» è il leit motiv di entrambe. Il duplice agguato per decimare il clan Vastarella conclusosi con l'uccisione del reggente del sodalizio e di suo cognato e il ferimento di altre 3 persone, ha generato una ondata di indignazione che però rischia di servir poco anche stavolta, in mancanza di atti concreti. Stamattina uno sparuto gruppo di persone (meno di 50) aderenti al ‘Popolo in cammino', il comitato civico creatosi attorno a padre Alex Zanotelli e altri sacerdoti del territorio, sotto una pioggia battente si è radunata a poche centinaia di metri dal circolo dove ieri si è consumato l'agguato.

Don Angelo Berselli, parroco a Forcella e portavoce del movimento, spiega: «Quello che non è chiaro che qui viviamo in una situazione di emergenza. La differenza è che altrove i morti sono tutti assieme e qui uno alla volta. E come direbbe un noto cittadino di questo rione (Totò, ndr.) è sempre la somma che fa il totale». Domani, domenica 24 aprile, il sacerdote insieme a altri esponenti del movimento civico annuncia preghiere in tutte le chiese della zona. Il 3 maggio invece ci sarà un incontro col prefetto di Napoli, Pantalone: «C'è grande disponibilità – prosegue don Berselli – ma se non riceveremo risposte vuol dire che andremo altrove, ovvero a Roma».

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