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Openpolis: “Il rendiconto elettorale del 2013 della Valente non è trasparente”

L’associazione fa le pulci al candidato sindaco del Partito Democratico e fa notare che non si capisce nè quanto abbia speso la Valente per la sua campagna elettorale per la Camera, nè dove abbia preso i soldi.
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La candidata a sindaco del Pd Napoli, Valeria Valente
La candidata a sindaco del Pd Napoli, Valeria Valente


Nuova tegola per il candidato sindaco del Partito Democratico a Napoli, Valeria Valente dopo le infinite polemiche legate allo scontro elettorale con Antonio Bassolino. L’associazione Openpolis, che dal 2006 fa le pulci ai politici invocando maggiore trasparenza, mette sotto la lente di ingrandimento il suo rendiconto elettorale del 2013, quando l’ex assessore della giunta di Rosa Russo Iervolino entrò alla Camera dei Deputati. Il risultato è impietoso, a quanto si legge nel report: “in tutti i documenti pubblicati non si trova un solo indizio valutabile con favore dal punto di vista dell’apertura e della trasparenza.”

Openpolis, che ha l’obiettivo di “moltiplicare le possibilità di confronto tra i cittadini e i loro rappresentanti nelle istituzioni per esercitare una pressione costante ed efficace sulle istituzioni e i singoli politici, perché adottino le regole della trasparenza” si scaglia pesantemente contro quello che definisce “il cattivo esempio di Valeria Valente”. Infatti la Valente, si legge, “parte malissimo nella dichiarazione di insediamento in parlamento perché pubblica una dichiarazione elettorale manchevole, dove omette praticamente tutto: le fonti da cui ha preso soldi, ma soprattutto alcune delle cifre ricevute e il totale dei contributi.” Dalla lettura della documentazione pubblicata sul sito della Camera si evince che “la deputata e candidata sindaca pubblica un rendiconto elettorale inservibile” visto che sono coperte con tratti di pennarello nero “sia le cifre dei contributi ricevuti che tutte le voci di spesa”.

Il rendiconto elettorale del 2013 di Valeria Valente: praticamente illegibile.
Il rendiconto elettorale del 2013 di Valeria Valente: praticamente illegibile.

Alla Valente, che vede la corsa verso palazzo san Giacomo sempre più in salita, vengono poste alcune domande. “In quale tipo di attività sono stati usati i soldi ricevuti? Di che cifre si parla? Sono stati spesi tutti i soldi ricevuti? La deputata ha messo risorse di tasca propria? E degli eventuali avanzi che cosa è stato fatto?” A distanza di tre anni dall’elezione, la Valente non si è mai premurata di integrare i documenti presentati, che dovevano essere simbolo di trasparenza finanziaria.

Openpolis nota, poi che il reddito della Valente è schizzato alle stelle da quando è deputata. “Nel 2013 – è chiarito – dichiara al fisco cifra tonda: zero euro. Negli anni successivi Valente continua a pubblicare il solo quadro di riepilogo. E il reddito passa da zero del 2013 a 100.120,00 euro del 2014, fino a 125.987,00 euro del 2015.” E’ evidente che la Valente non lavorava (o almeno, non percepiva alcun reddito) prima di essere eletta deputata ed oggi vive con gli oltre diecimila euro lordi al mese che le versa la Camera.

“La campagna elettorale a Napoli è una buona occasione per rimediare” annunciano, concilianti, i redattori di Openpolis che si chiedono “cosa ha intenzione di fare la candidata per la campagna elettorale che sta invece svolgendo per la carica di prima cittadina a Napoli? Sarebbe questa una buona occasione per rimediare alle mancanze dei documenti relativi alla campagna già svolta, quella per le elezioni politiche. E rendere note le fonti di finanziamento delle sue attività elettorali, le cifre delle entrate e quelle delle uscite, le attività in cui vengono spese le risorse in campo e i movimenti del conto corrente utilizzato.” .

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