Operaio oppresso da debiti medita il suicidio, la banca lo salva: gli dimezza il mutuo
Oppresso dai debiti, era sprofondato il una grave crisi depressiva arrivando a tentare anche il suicidio per sfuggire alla spirale che lo stava stritolando. Oggi, Giovanni, 41 anni, operaio edile originario di Salerno, ma residente a Rovigo, ha risolto in parte i problemi finanziari che lo vessavano. Grazie alla Banca. O meglio all'associazione Agitalia, specializzata nel recupero di titoli bancari e postali. Circa 8 anni fa l'operaio – la cui storia si legge su Il Mattino – aveva acquistato, al prezzo di 150 mila euro, un piccolo immobile a Rovigo, accendendo un mutuo di 100mila euro per quindici anni con una banca.
La quota mensile venne fissata a 531,35 euro. Per tre anni tutto è andato bene, ma nel marzo 2011, il 41enne ha perso il lavoro. L'onere di un pagamento così alto e l'impossibilità di poterlo sostenere hanno gettato l'operaio in profonda crisi depressiva, diagnosticatagli dal Reparto Neuropsichiatrico dell’Università “La Sapienza di Roma”. Quattro anni dopo nel febbraio 2015, ha tentato di suicidio avvelenandosi con benzodiazepine. Fortunatamente è stato salvato. Ci ha pensato l'ufficio legale Agitalia, pochi mesi dopo, a contattare la Banca mutuataria facendo presente lo stato di salute dell'operaio e la sua situazione economica assolutamente precaria. Nell’ottobre 2015, l'Istituto di credito ha ridotto il debito a 63mila euro portando la rata mensile a 365, 35 euro.