Ordigno bellico ad Avellino: dopo Pasqua mezza città da evacuare, chiuse cliniche e ospizi
Mezza città da evacuare, cliniche e ospizi svuotati dai propri pazienti. Questo il bilancio, parziale, con cui dovrà fare i conti la città di Avellino il prossimo 19 aprile per permettere di rimuovere un ordigno della Seconda Guerra Mondiale ritrovato a settembre sotto il ponte della Ferriera. Si tratta di una bomba lanciata dagli Stati Uniti d'America che colpivano i tedeschi in ritirata, ma che non esplose e dal 1943 è rimasta sotto il Ponte della Ferriera in attesa che a settembre scorso fosse "ritrovata". Ed ora, 77 anni dopo, dovrà essere rimossa e messa in sicurezza.
Avellino sarà mezza svuotata: dei circa 54.561 abitanti (la cifra è del 2017), ben 23mila circa saranno evacuati. Zona rossa fissata da via Piave alla zona del carcere di Bellizzi Irpino, da viale Italia all'altezza della chiesa di San Ciro e via Francesco Tedesco, all'altezza della caserma della polizia municipale. Verranno evacuate anche le cliniche "Villa Ester" e la "Malzoni", oltre alla casa di riposo "Rubilli". Saranno i militari dell'esercito del Genio Guastatori che delimiteranno la zona rozza e il perimetro di sicurezza. La Prefettura di Avellino sta coordinando le operazioni, che si svolgeranno la prima domenica successiva a Pasqua (che quest'anno cade il 12 aprile), e dunque il 19 aprile per cinque ore Avellino sarà di fatto paralizzata. Le operazioni di rimozione dovrebbero durare in tutto cinque ore, poi gli abitanti potranno tornare nelle proprie abitazioni, così come i pazienti delle cliniche e gli ospiti delle case di riposo. Fino al giorno dell'evacuazione, tuttavia, si svolgerà una campagna informativa, durante la quale saranno gli stessi cittadini ad informare le autorità di eventuali esigenze per quel giorno, come indicare eventualmente persone disabili in famiglia, malati, o persone di qualunque tipo che richiedano un aiuto specifico.