Giugliano, madre e figlia uccise con l’ascia dal padre. Che poi si taglia la gola
Orrore a Varcaturo, sul litorale flegreo, comprensorio del comune di Giugliano, dove madre di 30 anni e figlia di 4 sono state uccise con un'arma da taglio, una accetta, dal marito, che ha poi tentato di uccidersi tagliandosi la gola. Ricoverato, è morto in ospedale poco dopo le 16.
Ecco la dinamica, così come ricostruita dagli inquirenti. Si tratta di una famiglia di ucraini: il padre lavorava in un vivaio il cui titolare, non vedendo arrivare l'uomo, stamattina, si è recato a casa sua per comprendere il motivo dell'assenza. Una volta giunto in zona, in via Licola Mare, ha scoperto cosa era successo. Il 44enne, dopo aver ucciso moglie e figlia, ha tentato di togliersi la vita ferendosi alla gola ed è stato trovato sul pavimento dell'abitazione, in una pozza di sangue, privo di sensi. L'uomo è stato ricoverato nell'ospedale di Pozzuoli, e lì è morto poco dopo le ore 16. Ancora da ricostruire i motivi del raptus omicida; i militari hanno sequestrato sul posto un coltello e un'ascia.
Varcaturo, le prime parole dell'assassino: "Ho fatto un guaio
"Ho fatto un guaio", così ha esordito davanti al suo datore di lavoro, che aveva scoperto il duplice omicidio, Volodymir Havrylyuk assassino della figlia Katia e della moglie, Marina Havrylyuk, morto suicida. "Era un padre premuroso. Sembra impossibile che abbia fatto una cosa del genere", continuano a sostenere, increduli, i vicini di casa della famiglia. La piccola Katia aveva problemi di udito e da sempre il padre, dicono i vicini, si preoccupava di garantirle tutte le cure necessarie. Sono stati condotti nella caserma dei carabinieri di Lago Patria, per essere ascoltati, due familiari della donna ucraina e della figlioletta uccise nella loro abitazione di Licola, sul litorale di Giugliano. Si tratta del fratello e della cognata di Marina.