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Orrore a Napoli, la badante tortura per mesi una vecchietta e la tiene prigioniera

Gli inquirenti hanno documentato le sofferenze della vittima con delle telecamere installate nell’abitazione della donna, a Scampia; la donna, senza fissa dimora, arrestata con un escamotage: per rintracciarla gli agenti hanno fissato un colloquio attraverso l’agenzia a cui solitamente si appoggiava per cercare lavoro.
A cura di Nico Falco
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Prigioniera in casa sua. Malata, maltrattata, impossibilitata a reagire, anche solo a chiedere aiuto per uscire da quell'incubo. La storia arriva da Scampia, quello che emerge dai riscontri investigativi dipinge un quadro di disperazione e solitudine da un lato, e crudeltà dall'altro, con una donna anziana e inferma segregata e torturata dalla persona che avrebbe dovuto invece prendersene cura.

La presunta aguzzina, S. L., 51 anni, badante in casa di una donna napoletana, è stata arrestata dagli agenti della Polizia di Stato al termine delle indagini; gli inquirenti della Procura (sostituto Cristina Curatoli, procuratore aggiunto Raffaello Falcone) ipotizzano nei suoi confronti anche l'accusa di tortura, confermata dal gip Egle Pilla. La vittima, affetta da demenza senile e costretta al letto da una frattura al bacino, non era stata in grado di denunciare i soprusi e le sofferenze patiti, che però erano stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza installate nell'abitazione; gli occhi elettronici erano stati scoperti dall'arrestata che, per non farsi riprendere, aveva anche provato a manometterli. Il suo tentativo non è andato a buon fine: a incastrarla, proprio le immagini registrate, che hanno documentato diversi abusi, come manovre del corpo sadiche, insulti e violenze che facevano urlare l'anziana di dolore.

Le indagini erano partite quando il figlio della donna, dopo il licenziamento della badante, aveva sporto denuncia al commissariato di Scampia per evitare che altre malcapitate finissero nell'incubo di sua madre. Per identificare la badante, senza fissa dimora, gli agenti hanno usato un escamotage: si sono rivolti all'agenzia a cui solitamente si appoggiava per trovare lavoro e, fingendo di aver bisogno di assistenza, hanno organizzato un colloquio con le. La donna è stata rinchiusa nel carcere femminile di Pozzuoli.

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