Lo avrebbero fatto per gioco, per divertirsi. Come se non fosse un essere vivente ma un pupazzo, da importunare con un bastone e, se capita, anche da ammazzare. Quello che è successo ieri, 1 maggio, all'interno della Mostra d'Oltremare riaccende i riflettori sulle condizioni degli animali del parco: vivono in un ambiente non sufficientemente curato e, per via della scarsa vigilanza, sono in balìa dei visitatori che a volte non si limitano ad osservarli o a dar loro del cibo. La vittima di questa storia è una tartaruga, decapitata con un bastone da un gruppetto di ragazzini. Viveva nella zona del laghetto, lo stesso dove c'è anche la specie protetta del rospo smeraldino e dove un cartello avvisa persino del divieto di introdurre altri animali per non rischiare di alterare l'ecosistema. L'episodio lo racconta a Fanpage.it una ragazza che ha assistito alle sevizie e che ha cercato di fermare i ragazzini prima che facessero male all'animale.
"Ero coi miei amici a fare un pic nic – racconta Martina – c'erano varie famiglie e alcuni bambini giravano intorno al laghetto con una tartaruga in mano. Ce ne siamo accorti e abbiamo detto loro di lasciarla libera a terra. Poco più tardi, mentre stavamo andando via, abbiamo visto che altri ragazzini stavano giocando con la tartaruga e avevano un bastone. Il mio ragazzo è corso verso di loro per fermarli ma era troppo tardi: la tartaruga era morta, le avevano mozzato la testa".
La ragazza ha contattato la Mostra per segnalare l'accaduto e per evidenziare anche le condizioni del laghetto, che deve ogni giorno fare i conti con quella parte incivile di visitatori che non si fanno problemi a lanciare mozziconi di sigarette e rifiuti di plastica nell'acqua; tutto materiale che poi finisce nello stomaco delle anatre, che lo scambiano per cibo e rischiano, nella migliore delle ipotesi, di intossicarsi.
Eppure il laghetto Fasilides è una delle perle della Mostra d'Oltremare: rappresenta la ricostruzione del castello di Gondar e della sua piscina, che si trovano nella città imperiale di Facil Ghebbì, in Africa. Il laghetto, poi, ospita anche il rospo smeraldino, per la cui salvaguardia è stato sottoscritto un protocollo d'intesa col dipartimento di Biologia dell'Università Federico II di Napoli. Nel 2017 il lago fu svuotato per ripulire i fondali, ma senza alcuna precauzione per salvare la fauna e soprattutto le migliaia di pesci che ci vivevano: se ne salvarono circa trecento, e solo grazie all'interessamento dei volontari delle associazioni ambientaliste col supporto del vicino Zoo.