Palazzi a rischio crollo a Fuorigrotta, 150 famiglie presto sgomberate da viale Kennedy
Termine ultimo, 5 novembre: da quel giorno 150 famiglie dovranno lasciare le loro abitazioni e rimarranno senza casa, a meno che non venga trovata una sistemazione di fortuna. Sono i residenti di due palazzi di viale Kennedy, a Fuorigrotta, che lo scorso venerdì, 25 ottobre, hanno ricevuto l'ingiunzione da parte del Comune di Napoli: quegli edifici non sono sicuri, hanno 10 giorni di tempo per liberare lo stabile. A conti fatti, sono almeno trecento persone che rischiano di trovarsi per strada da un momento all'altro, senza nemmeno una previsione su quando potranno rientrare. E le implicazioni potrebbero essere molto più serie: a pochi passi ci sono diversi complessi scolastici e, alle spalle, i binari della Cumana.
La questione era già nota: erano stati segnalati dei problemi alle fondamenta dei due palazzi ai civici 405 e 425, due edifici attaccati. Nell'aprile 2018 c'era stato un sopralluogo dei tecnici del Comune di Napoli, che evidenziavano problemi strutturali e l'ossidazione dei pilastri; ad ottobre dello stesso anno era stata firmata l'ordinanza sindacale per la messa in sicurezza. Successivamente sono stati effettuati dei lavori e arriviamo così al 2 luglio 2019, quando al Comune di Napoli viene presentata la certificazione della messa in sicurezza. Nel documento si attesta che sono stati completati i lavori di "consolidamento pilastri piano cantinato aventi cenno di degrado e per questo fonte di ordinanza di diffida".
Problema quindi risolto, o, almeno, così credevano i residenti. Una successiva perizia ha infatti ritenuto non sufficienti i lavori effettuati. Si arriva così al 25 ottobre, quando gli agenti del Dipartimento Sicurezza della Polizia Municipale hanno consegnato la diffida con l'ordine di sgomberare gli edifici entro dieci giorni agli abitanti e ai titolari dei negozi e ai responsabili di una scuola che si trovano fronte strada e in uno degli edifici. A meno che l'amministratore non presenti un altro certificato per attestare che il pericolo è realmente cessato.