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Parla il ragazzo picchiato dai poliziotti a Napoli: “Ho sbagliato, ma loro più di me”

Francesco De Fabio, garzone di ristorante, è stato picchiato da due agenti di polizia perché non si è fermato ad un alt in via Santa Brigida a Napoli. Il video della brutta reazione degli agenti che l’hanno malmenato e insultato è costato al momento una indagine disciplinare ai poliziotti. Il ragazzo parla ai microfoni di Fanpage.it: “Ho sbagliato a non fermarmi all’alt, avevo paura perché ero senza casco. Sono disposto a chiarire con l’agente”.
A cura di Redazione Napoli
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Si chiama Francesco De Fabio e fa il garzone di una pizzeria. Il suo nome è emerso nel tam tam fra le migliaia di persone che nei giorni scorsi hanno visionato e si sono indignate dopo il video in cui il giovane viene picchiato e insultato – altre parole non ci sono – da due poliziotti motociclisti in forza alla Questura di Napoli. Il fatto è avvenuto nella centralissima via Santa Brigida e qualcuno ha ripreso col cellulare l'increscioso fatto. I due agenti sono ora sotto indagine disciplinare e sono stati collocati ad altro incarico dal questore Antonio De Iesu.

Francesco ai microfoni di Fanpage.it parla dell'aggressione. I due poliziotti, dopo averlo inseguito per non essersi fermato all'alt, lo hanno malmenato, riempito di insulti e sputato in faccia. "Non mi sono fermato – racconta a fanpage.it – perché ero senza casco e ho avuto paura, appena mi sono accorto che mi stavano inseguendo mi sono subito fermato e ho alzato le mani, la cosa che più mi ha fatto male è stata che mi hanno sputato in faccia". Francesco spiega di lavorare regolarmente per un ristorante di via Duomo nel quale si occupa di consegnare il cibo col motorino. Dice anche di non aver al momento denunciato gli agenti e si dichiara pronto ad avere un chiarimento, ammesso che anche la polizia si prenda le proprie responsabilità: "Io ho capito che ho sbagliato, ma loro devono capirlo di più". In seguito all'episodio, i due agenti sono stati momentaneamente assegnati a mansioni d'ufficio, mentre il motorino sul quale viaggiava Francesco, che era di proprietà del ristorante, è stato sottoposto a sequestro amministrativo per un mese.

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