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Pasticcio concorsi nel sociale a Napoli: il Comune costretto a ribandirli

Corsa contro il tempo del Comune per coprire tutti i posti messi a bando. Nelle prime prove, infatti, in centinaia si sono iscritti ma poi non si sono presentati; l’esame è stata una debacle per molti: ad esempio, su 166 educatori presenti hanno superato solo in 11. Ancora peggio per il profilo di informatico: nessuno si è dimostrato idoneo all’assunzione.
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Via libera da parte del Consiglio Comunale di Napoli alle assunzioni per il settore sociale finanziate con fondi europei grazie a stanziamenti dell'allora Governo Gentiloni per aiutare i Comuni a far fronte alla gestione del Reddito di Inclusione. Tuttavia, il rischio è che decine di posti rimanessero: le selezioni si sono rivelate un flop ed in alcuni casi i posti disponibili sono in numero superiore ai candidati. Il Comune, così, è stato costretto a ribadire in fretta e furia alcune delle procedure per cercare di coprire i posti rimasti vuoti. È stata una corsa contro il tempo, ma ora quasi tutto il personale entrerà in servizio. Non tutti gli informatici previsti, però: neppure due concorsi sono bastati ad assumere tutti quelli che servirebbero.

A febbraio il Comune aveva deciso di bandire una selezione pubblica, per titoli ed esame, per il reclutamento, a tempo determinato e pieno di 54 assistenti sociali, 37 istruttori direttivi amministrativi, 50 educatori professionali, 7 istruttori direttivi informatici e 21 istruttori direttivi psicologi. Si tratta di incarichi che si concluderanno tassativamente il 31 dicembre 2019. Solo dopo molti mesi le procedure sono state completate, tra l’altro non dall’ente guidato da Luigi De Magistris ma dal Formez. La scelta del Comune di restringere i criteri per la partecipazione non ha, dunque, pagato.

Già con la prima selezione sono stati coperti tutti i posti per assistenti sociali e psicologi. Non è andata altrettanto bene per gli istruttori direttivi amministrativi: su 378 ammessi al concorso, se ne sono presentati 72 ed appena otto sono risultati idonei all’assunzione. Erano 503 gli educatori professionali che avevano fatto domanda per un posto al Comune, ma solo un terzo di loro si è presentato all’esame: su 166 presenti, appena undici hanno superato la selezione, un vero e proprio disastro. Il caso più clamoroso, però, è stato il concorso per gli informatici: su settanta domande nessuno è risultato idoneo. Proprio nessuno. Quando il concorso è stato ribandito, solo tre posti su undici sono stati coperti. Un terzo concorso dovrà essere aperto nel 2019. Per il rotto della cuffia, invece, sono stati trovati candidati idonei per gli altri posti rimasti vacanti.

C’è da dire che il Comune ha perso molto tempo per la chiusura di queste procedure, mandando in affanno gli uffici politiche sociali di palazzo San Giacomo e delle Municipalità, che per mesi hanno dovuto far fronte senza aiuti suppletivi all’emergenza dei Rei, che vede Napoli tra le città italiane con il maggior rapporto abitanti-richiedenti il sussidio. Negli scorsi mesi, al culmine dello scontro, era stata anche rimossa dal suo incarico la dirigente che per anni ha gestito i servizi sociali in città, Giulietta Chieffo, creando ulteriori fibrillazioni. Si spera che le nuove assunzioni daranno un po' di fiato ad un settore in enorme difficoltà.

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