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Pastiera vietata, ma molte pasticcerie lavorano a serranda abbassata o vendono on-line

Pastiere e altri dolci pasquali tipici della tradizione partenopea sequestrati ovunque: nonostante il divieto di produzione e vendita, in molti continuano a tentare di infrangere l’ordinanza, aggirando il divieto lavorando a serrate abbassate e provvedendo a venderle via internet, ma sono stati scoperti dalla Polizia Postale.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Pastiere sequestrate assieme ad altri dolci tipici delle festività di Pasqua in tutta Napoli e provincia. Proseguono i controlli da parte delle forze dell'ordine per evitare che pasticcerie e negozi possano continuare a produrre i popolari dolci della tradizione tipica partenopea, violando così l'ordinanza della Regione Campania che imposto la serrata anche per le consegne a domicilio di ogni altro genere alimentare. La polizia postale di Napoli e di Salerno è riuscita attraverso alle rispettive pagine web a risalire a diverse pasticcerie dei due capoluoghi che continuavano a produrre e a vendere via internet, consegnandole anche a domicilio non solo in Campania ma anche in tutto il territorio nazionale. Per tutte loro, è scattata la denuncia ed è stata notificata una multa, in osservanza all'ordinanza del 28 marzo scorso firmata dal presidente Vincenzo De Luca.

Ma non solo: per le loro pagine web è scattata la cancellazione, mentre per la vendita on-line di pastiere e altri dolci si è proceduto allo stop immediato. Il divieto di produzione e vendita resterà in vigore fino al 14 aprile in tutta la Campania, ovvero fino a trascorse festività pasquali. Già nei giorni scorsi i controlli erano aumentati un po' ovunque: a Villaricca, a "tradire" i pasticcieri era stato proprio l'odore di una pastiera appena sfornata che era arrivato fino alle narici di alcuni carabinieri, che si trovavano a passare davanti ad una serranda chiusa. Altri controlli erano stati effettuati anche a Mugnano e Marano. Segnalazioni di pasticcerie aperte arrivano anche dal quartiere di Secondigliano, a Napoli. Gran parte dei dolci sequestrati sono stati donati in beneficenza dalle forze dell'ordine al termine delle operazioni.

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