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Esame per la patente senza studiare. Maxi truffa a Caserta, 13 arrestati

La Polizia di Caserta ha smantellato una organizzazione che, con contatti nella Motorizzazione Civile, riusciva a far ottenere “patenti facili”, senza superare gli esami di guida; è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare per 13 persone, ci sono anche 49 indagati denunciati a piede libero. L’accusa per gli arrestati è di associazione per delinquere.
A cura di Nico Falco
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Tredici arresti e 49 denunce. Si chiude così l'indagine su una organizzazione criminale che gestiva un traffico di patenti di guida, rilasciate con esami "truccati". Ogni documento costava tra i 1300 e i 2500 euro, nell'inchiesta sono finiti titolari e dipendenti di autoscuole e il direttore e funzionari della Motorizzazione Civile di Caserta. Dall'alba di oggi, 30 settembre, la Squadra Mobile e la Digos della Questura di Caserta stanno eseguendo l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli indagati, accusati di associazione per delinquere.

I "suggeritori" nelle sessioni d'esame

L'operazione, oltre ai 13 arrestati, coinvolge altre 49 persone, che sono state denunciate a piede libero. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine il gruppo, con contatti all'interno della Motorizzazione Civile e con la complicità delle commissioni di esame, riusciva a infiltrare dei "suggeritori" durante le sessioni in modo da favorire chi si era accordato con loro per il rilascio a pagamento della patente.

La custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura locale guidata da Maria Antonietta Troncone, al termine delle indagini con cui la polizia ha ricostruito l'organico dell'organizzazione, individuando non solo i vertici del gruppo e i ruoli degli altri coinvolti ma anche i contatti attraverso i quali riuscivano a far ottenere le patenti.

Il costo delle patente fino a 2500 euro

Le indagini erano state avviate nel 2015. La Squadra Mobile di Caserta ha scoperto che ogni patente veniva acquistata pagando una somma tra i 1300 e i 2500 euro, veniva rilasciata grazie agli accordi che il gruppo aveva sia col direttore sia con alcuni dipendenti della Motorizzazione Civile di Caserta. In particolare, erano emersi i ruoli di Silvestro Ferraro, proprietario dell'autoscuola "Silvano" di Marcianise, formalmente intestata alla moglie, e di Gaetano Aurilio, che aveva ricoperto il ruolo di direttore della Motorizzazione Civile di Caserta, identificati come promotori e organizzatori del sistema criminale.

Parte dei soldi venivano consegnati ai funzionari della Motorizzazione perché non controllassero l'identità dei candidati o alterassero i verbali di esame. Nel meccanismo erano coinvolti anche alcuni titolari di autoscuole, che dirottavano chi doveva sostenere l'esame verso le sessioni dove c'erano commissioni compiacenti. Il "trucco" consisteva nel far partecipare alle sessioni d'esame anche i componenti del gruppo, che in questo modo facevano da suggeritori. Dei 13 destinatari di misura cautelare, sono 8 quelli finiti in carcere, tra cui Silvestro Ferraro, e 5 quelli per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, tra i quali Gaetano Aurilio.

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