Patenti truccate, arrestati usavano il nome del calciatore Zaza per farsi pubblicità
Un nome importante, da spendere per farsi pubblicità e per convincere altri potenziali clienti che non c'è nulla da temere, che il sistema è rodato e che, pagando, la patente arriverà senza problemi. Nelle intercettazioni dell'indagine sulla cricca delle "patenti facili" che ha portato all'esecuzione di 13 arresti (con 49 indagati a piede libero) a Caserta compare anche il nome del calciatore di Serie A Simone Zaza, con un passato alla Juventus e ora al Torino. Lo cita al telefono, intercettato, uno degli indagati, che si vanta dicendo che lo sportivo lo avrebbe contattato per una patente truccata.
Precisazione d'obbligo: il calciatore non è indagato e a quella intercettazione non c'è nessun tipo di riscontro. Anzi, nelle scuole guida del Casertano coinvolte nel sistema Simone Zaza non ci ha nemmeno messo piede. Secondo gli investigatori il calciatore non aveva nulla a che fare con quel gruppo, ma è anzi vittima: avrebbero usato il suo nome solo per farsi pubblicità, sfruttando la popolarità di un calciatore famoso che un paio di anni fa aveva detto pubblicamente di non essere in possesso della patente di guida. Chiacchiere al telefono, insomma, per millantare una conoscenza importante.
Le patenti truccate vendute agli stranieri
Ogni patente costava da 1300 euro a 2500 euro, a seconda del tipo di "pacchetto" acquistato. Quello più economico prevedeva l'aiuto in aula con ricetrasmittenti o suggeritori, ma pagando il prezzo più alto il candidato non doveva nemmeno andare a sostenere l'esame: pensava a tutto l'organizzazione, che faceva sostenere la prova ad altre persone grazie a commissioni compiacenti. Tra i clienti del gruppo, hanno appurato le indagini, c'erano giovani appartenenti a famiglie di professionisti ma anche molti stranieri; il collegamento con le comunità di immigrati era uno degli arrestati, di origine albanese, rintracciato in Piemonte e ora sottoposto ai domiciliari, che faceva da tramite portando a Caserta parecchi clienti da altre regioni.
La cricca delle patenti facili a Caserta
Gli arresti erano scattati ieri, 30 settembre, ma le indagini andavano avanti dal 2015. La Squadra Mobile di Caserta aveva ricostruito il sistema che veniva utilizzato per garantire le patenti facili e che poteva contare sulla complicità del direttore della Motorizzazione Civile di Caserta, finito agli arresti e individuato come promotore insieme al titolare di una scuola guida. I clienti venivano reclutati nelle scuole guida e veniva loro offerto il "pacchetto" per conseguire la patente senza svolgere gli esami o, in altri casi, senza nemmeno frequentare i corsi.