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Salerno, paziente con problemi psichici ferisce medici. La polizia: “Non ha urlato Allah Akbar”

Un uomo di 35 anni avrebbe aggredito medici e pazienti dopo aver gridato “Allah Akbar” all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Ma le versioni di polizia e nosocomio non coincidono sull’urlo. L’uomo si trovava in stato di alterazione psichica e al momento non ci sarebbero procedimenti di alcuni tipo nei suoi confronti, se non il ricovero stesso.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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A Salerno, è mistero sulla vicenda dell'uomo che avrebbe aggredito due vigilanti all'ospedale "San Giovanni di Dio – Ruggi D'Aragona" gridando "Allah Akbar". Una (parziale) smentita alla notizia è direttamente dalla Questura di Salerno, contattata da Fanpage.it per avere una conferma dei fatti che, alla luce anche delle recenti vicissitudini internazionali, aveva gettato nel panico non poche persone. Dall'ospedale, invece, sempre contattati da Fanpage.it, fanno sapere che i fatti sarebbero avvenuti proprio come inizialmente raccontato dai più nella mattinata di oggi, con annesso grido "di battaglia". La vicenda potrà essere chiarita probabilmente solo nei prossimi giorni, quando e se ci saranno sviluppi giudiziari alla vicende con eventuali denunce che, al momento, non risultano esserci.

La versione della Polizia

L'uomo protagonista della vicenda sarebbe un ragazzo di 35 anni anni, originario del Bangladesh, regolare in Italia e lavoratore, che ieri sera è stato portato in ospedale perché in preda ad una forte e violenta crisi isterica, e lì né è stato disposto il ricovero. Stamattina, al suo risveglio, il giovane avrebbe dato nuovamente segni di isteria, togliendosi la flebo, disperandosi e piangendo (pare che il tutto sia nato per motivi familiari strettamente personali), fino ad avere una colluttazione con alcuni vigilanti che cercavano di bloccarlo, i quali sono rimasti feriti. Alla fine è intervenuta anche la polizia, ma per l'uomo non ci sono al momento procedimenti giudiziari di alcun tipo, ed è stato riconsegnato alle cure dei medici. Nessun provvedimento preso neppure dal magistrato di turno, in attesa di capire meglio anche il quadro clinico dell'uomo.

La versione dell'ospedale

Diversa la versione dell'ospedale, che parla di un'aggressione vera e propria ai due vigilanti, dopo che l'uomo avrebbe gridato "Allah Akbar" ("Dio è grande"), spaventando i presenti. Alla vista degli uomini in divisa, riferiscono dall'ospedale, l'uomo avrebbe dunque strappato dal muro uno specchio e aggredito chi gli si presentava dinanzi. I due vigilanti sono così rimasti feriti al volto e alle mani, prima di riuscire a bloccarlo. Solo dopo sarebbero infine giunti i poliziotti, mentre l'uomo sarebbe stato riportato in psichiatria. Uno dei vigilantes, fa sapere l'ospedale, avrebbe riportato ferite tali da dover ricorrere ad una operazione e ricevere venticinque giorni di prognosi.

Dubbio sul grido "Allah Akbar"

Anche sul grido "Allah Akbar" c'è discordanza tra le versioni. Secondo quanto spiegato dalla polizia a Fanpage.it, l'uomo era in uno stato di alterazione psichica, e gridava "Allah, Allah" ("Dio, Dio"), portandosi le mani sul volto, come gesto di disperazione. Viceversa, dall'ospedale spiegano che si trattasse di "Allah Akbar" ("Dio è grande"), considerato ormai da diversi anni una sorta di grido di battaglia dei fondamentalisti islamici ma che in realtà è un'espressione simile ad "Alleluia" e che viene utilizzata dai muezzin (una sorta di sacerdoti islamici) che dai minareti si incaricano di chiamare a raccolta i fedeli per l'ora delle preghiere. Un grido che avrebbe così spaventato medici e pazienti presenti.

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