Pd Napoli di nuovo nel caos, le correnti spaccate sul nome del nuovo segretario
Pd napoletano nuovamente nel caos: al momento, infatti, l’unica preoccupazione dei vari capicorrente è quella di definire i nomi dei candidati per la segreteria provinciale ed un rinvio del congresso sembra ormai scontato, anche a cause di evidenti lacune organizzative.
L’unico candidato già in campo è Tommaso Ederoclite, ricercatore universitario quarantenne, appoggiato dal “Comitato dei 30”, un gruppo di giovani dirigenti appartenenti a varie anime del Pd che sono stufi del pantano attuale e vogliono una rinascita del partito. Mario Casillo e Lello Topo, entrambi ex Margherita che, di fatto, si dividono il controllo politico della provincia (Casillo è fortissimo nell’area sud, Topo nell’area nord) hanno trovato un nome condiviso da candidare: si tratta del semisconosciuto Massimo Costa, primario del Cardarelli. La scelta, in un primo momento, era caduta su Salvatore Piccolo, eletto presidente della Provincia di Napoli nell’ormai lontanissimo 1987, ex deputato per tre legislature e segretario provinciale della Margherita: un nome poco spendibile in una fase di rinnovamento del partito.
A sinistra, invece, si prova a puntare su un nome più “fresco”. Le aree "di sinistra" del partito, tra cui le correnti che fanno capo ad Andrea Cozzolino, Antonio Marciano e Massimo Paolucci, tre ex fedelissimi di Antonio Bassolino, avrebbero, invece, individuato il nome di Pasquale Granata, attuale presidente di una partecipata regionale, l'Ifel. Sembrano, dunque, accantonate le ipotesi di candidare Nicola Corrado, 44 anni, ex vicesindaco di Castellammare di Stabia o l’ex presidente del consiglio provinciale di Napoli Enrico Pennella. Il nome di di Granata è gradito anche al presidente della Regione Vincenzo De Luca, che comunque conta di imporre un nome di mediazione a lui gradito. Da Roma si era fatto anche il nome di Francesco Nicodemo, che però ha già dichiarato pubblicamente il suo sostegno a Ederoclite.
Il Pd napoletano non è riuscito ad arrivare neppure al ballottaggio alle ultime due amministrative nel capoluogo partenopeo, ma il tema di come far rinascere il partito, che a livello nazionale veleggia su percentuali ben più alte, sembra non scalfire neppure la classe dirigente locale, impegnata in risse continue, anche se di progetti se ne vedono ben pochi. L’ultimo segretario provinciale, Venanzio Carpentieri, si è fatto notare più per la sua assenza che per la sua azione politica nel corso degli anni, e neppure due commissariamenti in otto anni (prima Enrico Morando, poi l’attuale ministro Andrea Orlando) sono riusciti a portare all’unità un partito dilaniato.