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La Circumvesuviana è la linea ferroviaria peggiore d’Italia: il rapporto Pendolaria 2019

Come di consueto Legambiente ha pubblicato il suo annuale rapporto Pendolaria sullo stato delle linee ferroviarie pendolari in Italia. Per il 2019, la Campania si aggiudica un triste primato: la Circumvesuviana – gestita dall’Eav, ovvero dalla Regione Campania – è la linea ferroviaria peggiore d’Italia: da gennaio a giugno sono state 1.634 le corse cancellate.
A cura di Valerio Papadia
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Come di consueto, quando l'anno sta per concludersi, Legambiente ha pubblicato il rapporto Pendolaria 2019, che esamina lo stato di salute delle linee ferroviarie pendolari d'Italia, decretando le peggiori. Purtroppo, quest'anno, ad aggiudicarsi il primo gradino del podio è la Circumvesuviana: è la linea peggiore d'Italia. La linea, insieme alla Cumana e alla Cirumflegrea, è gestita da Eav, azienda del trasporto pubblico partecipata della Regione Campania di Vincenzo De Luca (Pd). Eav è attualmente guidata dal commercialista Umberto de Gregorio. Per restituire una fotografia, abbastanza drammatica, della situazione in cui versa la Circumvesuviana, e che le ha fatto guadagnare lo scettro di linea pendolare peggiore del nostro Paese, nei primi mesi del 2019, da gennaio a giugno, sono stati ben 1.634 le corse cancellate. La media dei ritardi, poi, nel 2019 è di 5,36 minuti: in questo senso, la tratta peggiore è la Napoli-Sorrento, con una media di 8,44 minuti di ritardo. Dimezzato, in circa 15 anni, anche i numeri delle corse: nel 2003, la Circumvesuviana assicurava circa 500 corse al giorno; ad oggi, sono circa 296.

"Quando si parla di incompiute in Italia ci si concentra sempre sulle grandi opere, senza guardare a quelle più urgenti che sono proprio dove c’è larga parte della domanda di trasporto nel nostro Paese. Il rilancio della mobilità su ferro nelle città e la condizione che vivono i pendolari devono diventare una priorità dell’agenda politica nazionale. Oggi questo purtroppo non avviene" ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania. E ancora: "È necessario un cambio di passo radicale. I pendolari sono stanchi di inaugurazioni di nuovi treni, di promesse o annunci di avvio di lavori: vogliono certezze e segnali concreti visto che ad aumentare oltre alle tariffe sono i disagi quotidiani, mentre sono totalmente assenti i miglioramenti attesi da anni".

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