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Peppe Maiulli vs Ernesto a Foria, il ritorno di un mito della comicità al Nuovo Teatro Sancarluccio

Da giovedì 6 a domenica 9 dicembre si celebra il ritorno a teatro di Peppe Maiulli, prolifico autore del cabaret e della commedia napoletana. Nel nuovo spettacolo, Maiulli si scontra con il suo alter ego più celebre, Ernesto A Foria: “È la storia della creazione in provetta del mito partendo dal nulla. Una goliardica cavalcata dedicata a chi ha il coraggio di non prendersi troppo sul serio”.
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"Song'allergico ‘e fravole, nun me pozzo magnà". Alzi la mano chi non ha mai cantato questa canzone, se non altro almeno quando arriva il momento del dessert in tavola. Perché "E ffravole" è probabilmente la più famosa delle canzoni di "Ernesto a Foria", il personaggio creato da Peppe Maiulli, profilico autore del cabaret e della commedia napoletana che ritorna, da questa sera 6 fino a domenica 9 dicembre, al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli con lo spettacolo da lui scritto e diretto "Peppe Maiulli vs Ernesto a Foria – Ovvero song’ allergico ‘e fravole". 

La sinossi dello spettacolo

È la storia della creazione in provetta del mito partendo dal nulla, è la definizione provata che la massa ascolta con occhi e orecchie spalancati ciò che le viene propinato e, meno capisce, più apprezza. In un mondo di tenori – non tenori, di autori – non autori, di artisti – non artisti, di politici – non politici, il personaggio Ernesto va a nozze. Magnificato già dal prologo, e per tutto lo spettacolo dal suo storiografo nonché mentore, che è il suo alter ego reale e suo anfitrione,inizia a snocciolare la sua variegata esibizione, fatta di “opere”, il narratore non osa definirle canzoni, poesie e commenti che il “Maestro”, così è costantemente definito il nostro, chiude con inaspettate perle di “saggezza”, incalzato da salaci domande di una improbabile giornalista presente sul palco. La sua seraficità nell’asserire e cantare l’impossibile rendendolo credibile è il leitmotiv di tutto l’impianto scenico. È trionfo del vacuo, del luogo comune e del nulla assurti a “verbo”, forzato e montato ad arte per contrabbandarlo come opera omnia, intervallato e impreziosito da improbabili “perle” poetiche declamate dal suo storiografo e mentore e videoproiezioni di “improbabili” interviste ottenute dall’entourage del Maestro, gli amici, l’arrangiatore, il parroco, lo psicologo, il parrucchiere e il politico. Una goliardica cavalcata dedicata a chi ha il coraggio di non prendersi troppo sul serio.

Chi è Peppe Maiulli

Peppe Maiulli è stato un importante precursore nel mondo del cabaret e della comicità napoletana, facendo della canzone demenziale il suo cavallo di battaglia. Già fondatore dei "Gispy Fint", il gruppo che parodiava il collettivo latino, Maiulli ha diviso per anni le scene con Renato Rutigliano (ex Sadici Piangenti) e Bruno Lanza, diventando un punto di riferimento per la comicità locale in trasmissioni che hanno fatto la storia delle reti libere, da "Mavacao", una irresistibile parodia del programma di Gianni Boncompagni "Macao", a "Funikulì Funikulà". Innumerevoli i personaggi creati da Peppe Maiulli, tutti mirati non solo alla risata fine a sé stessa, ma anche a una fine critica ai manierismi e alle nevrosi del tempo. Proprio Ernesto A Foria, l'improbabile "Maestro", faceva il verso a tantissimi presunti artisti dell'epoca. Lo stesso nome altisonante in realtà prende spunto da una diverente leggenda popolare ormai dimenticata: quella di un bagno pubblico posto nei pressi dell'Orto Botanico, a via Foria appunto. Pare che un uomo di nome Ernesto fosse stato messo a custode del bagno, persona che si atteneva alla semplicità del suo compito con scrupolosa minuzia. Da qui, il modo di dire: "Me pare Ernesto a Foria", a quanti lasciano intendere di essere impegnati ma in realtà non lo sono affatto.

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