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Permessi non in regola, sequestrato un complesso edilizio: tra i soci anche Fabio Quagliarella

La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro di un intero complesso edilizio a Sant’Agnello, nella penisola sorrentina: i permessi per realizzare l’opera edilizia non sarebbero conformi. Tra i soci dell’affare – che coinvolge una cordata di imprenditori – c’è anche il calciatore partenopeo Fabio Quagliarella, che però non è indagato.
A cura di Valerio Papadia
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La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro di un intero complesso edilizio a Sant'Agnello, nella penisola sorrentina, in provincia di Napoli: secondo quanto contestato dagli inquirenti, i permessi edilizi per realizzare l'opera non sarebbero conformi alle normative urbanistiche. A finire sotto sequestro è stato, come detto, un complesso edilizio composto da 53 appartamenti, 67 parcheggi interrati, una palestra e una serra didattica, realizzati in penisola sorrentina da una cordata di imprenditori della quale fa parte anche il calciatore partenopeo Fabio Quagliarella, che però non risulta assolutamente indagato nella vicenda.

Nell'indagine della Procura opolontina rientrano invece l'ingegnere Antonio Elefante, originario di Castellammare di Stabia, amministratore della Shs srl, società che stava ultimando l'opera, relatore del progetto nonché direttore dei lavori. Nell'indagine anche un altro amministratore e commercialista, Massimiliano Zurlo, e altri due ex amministratori della società, Danilo Esposito e Francesco Gargiulo.

"Numerose illegalità amministrative nel procedimento di formazione del permesso a costruire rilasciato alla società Shs srl del responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, tali da rendere l'imponente intervento edilizio in sostanziale contrasto con il piano urbanistico territoriale della costiere sorrentino-amalfitana e con la legge regionale n. 19/09" si legge in un comunicato della Procura di Torre Annunziata. "Le doglianze delle associazioni – si legge ancora nel comunicato – si rivelavano fondate alla luce della decisione della Corte Costituzionale che, sebbene emessa in relazione alla legge regionale n. 15/01 (cosiddetta legge sui sottotetti), si pronunciava in termini generali in ordine alla inapplicabilità delle norme derogatorie della legge 19/09 nei territori sottoposti al piano urbanistico territoriale".

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