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Pesca illegale nel Golfo di Napoli, il corallo rosso a rischio

Il corallo rosso, specie diffusa nel Mediterraneo e nel Golfo di Napoli è a rischio per le attività di pesca illegale. In diverse zone tra le isole di Procida e Ischia, il corallo della zona A di riserva integrale è finito nelle reti dei pescatori. A denunciarlo l’Italian Underwater Photography Society.
A cura di An. Mar.
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Il corallo nel Golfo di Napoli (foto di Edoardo Ruspantini)
Il corallo nel Golfo di Napoli (foto di Edoardo Ruspantini)

Il corallo rosso nel Golfo di Napoli è a rischio. È quanto denuncia l'Italian Underwater Photography Society (Iups), associazione di fotografi e cineoperatori subaqauei che promuove la conoscenza e la tutela del mondo marino. Un reportage fotografico a cura di Edoardo Ruspantini mostra la drammatica situazione del corallo rosso nel Golfo di Napoli.

"Gli scatti fatti negli ultimi due mesi – spiega Edoardo Ruspantini – testimoniano la situazione della parete di Punta Pizzaco a Procida, uno dei fondali coralligeni più spettacolari del mediterraneo, deturpato da decine di metri di reti abbandonate. Le reti fotografate ricoprono per alcune decine di metri in verticale le rocce intrappolando tra le maglie intere colonie ramificate di Corallo rosso molti già spezzati e danneggiati. Queste reti sono presenti solo da alcuni mesi, ce ne sono perlomeno tre lungo la parete e da mesi sono state segnalate".

"Da sempre – si legge ancora – nei fondali di Procida e Ischia viene svolta l'attività illecita di pesca del Corallo, ma nell'ultimo anno e mezzo abbiamo avuto l'evidenza visiva del prelievo per il conseguente chiaro depauperamento delle colonie di Corallo rosso presenti a Punta Pizzaco a Punta Solchiaro sempre a Procida e Punta Sant'Angelo a Ischia (una zona a tutela integrale, dove sono consentite solo immersioni sportive guidate e contingentate come numero)". Secondo Ruspantini "Certamente il Corallo è stato anche pescato, nel caso di Punta Solchiaro e Punta Sant'Angelo, a profondità prossime ai 100 metri anche se in questo caso non ho avuto per ora la possibilità di constatarlo personalmente. Ed infine abbiamo tutti i motivi per credere che il Corallo sia stato pescato anche in piena zona A di riserva integrale che include la Secca della Catena, tra Procida e Ischia, chiusa da anni alle immersioni e quindi naturalmente fuori dal controllo che la presenza dei subacquei sportivi e professionisti garantisce".

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