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Picchia il padre con uno sgabello e maltratta la madre, arrestato dopo lunga trattativa

Un giovane di 25 anni è stato arrestato dalla Polizia a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno: aveva picchiato il padre con uno sgabello di legno e aggredito la madre perché si erano rifiutati di dargli del denaro. Il ragazzo, pregiudicato anche per reati specifici, è stato rinchiuso nel carcere di Salerno; i genitori dimessi con prognosi di pochi giorni.
A cura di Nico Falco
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Ha picchiato il padre con uno sgabello di legno, poi se l'è presa con la madre, malmenando anche lei, e, quando sono arrivate le forze dell'ordine, si è chiuso a chiave in una stanza dell'appartamento. Per convincerlo ad uscire c'è voluta una lunga trattativa, al termine della quale sono arrivate le manette: in carcere, accusato di lesioni e maltrattamenti, ci è finito un giovane di 25 anni di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. I poliziotti sono intervenuti nella casa dove vive coi genitori in seguito a una chiamata: tra quelle mura c'era una furiosa lite, l'ennesima, e dai rumori sembrava che fosse in corso anche una aggressione.

Quando gli agenti sono arrivati nell'appartamento hanno trovato il padre, un uomo di 57 anni, riverso a terra: era stato ferito con uno sgabello di legno, colpi alla testa che gli avevano fatto perdere i sensi. Anche la madre era stata stata aggredita: dopo aver picchiato il padre, il ragazzo si era scagliato su di lei. Lui si era invece chiuso in una stanza, consapevole che sarebbe tornato in carcere, e non voleva saperne di uscire. Si è arreso solo dopo alcune ore di trattativa. Il ragazzo risulta avere diversi precedenti per rissa, lesioni personali, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, estorsione ed evasione. In passato era stato ricoverato in una Rems, struttura sanitaria di accoglienza, su disposizione del gip di Nocera Inferiore, ed era stato denunciato più volte per maltrattamenti nei confronti dei genitori.

Era stato scarcerato l'11 aprile scorso, ma una volta libero aveva ripreso a chiedere soldi minacciando e aggredendo il padre e la madre quando gli venivano negati. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Salerno; i genitori, accompagnati all'ospedale Umberto I, sono stati medicati e dimessi con prognosi di pochi giorni per contusioni.

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