Ragazza sequestrata dal fidanzato: botte e busta di plastica in testa
Una storia di violenze che andava avanti da tempo è stata scoperta a Napoli, al quartiere Avvocata, dai carabinieri del radiomobile. I militari ieri sera hanno ricevuto una telefonata da parte di una ragazza di 26 anni. Dall'altro capo della cornetta un'accorata richiesta di aiuto: "Venite a liberarmi, il mio convivente mi ha picchiata e mi ha chiuso in casa". I carabinieri sono subito intervenuti raggiungendo l'indirizzo indicato dalla ragazza, vico Santa maria alla purità: qui hanno individuato l'appartamento dove la 26enne era segregata e l'hanno liberata, affidandola poi alle cure dei medici. La ragazza aveva riportato escoriazioni e contusioni giudicate guaribili in 10 giorni. Non erano però le prime: ulteriori accertamenti dei militari hanno permesso di appurare come le violenze del convivente della donna andassero avanti ormai da tempo. Secondo quanto ricostruito, al culmine di una lite, l'uomo avrebbe messo una busta di plastica in testa alla ragazza, poi l'avrebbe picchiata prima di uscire lasciandola segregata in casa
In manette un 20enne originario di Capo Verde
Il responsabile dei soprusi, ignaro del fatto che i carabinieri lo stessero aspettando a casa, quando è rientrato dai suoi giri si è visto mettere le manette ai polsi. Addosso aveva anche alcuni grammi di sostanza stupefacente. Si tratta di un 20enne originario di Capo Verde (Africa) ma residente a Napoli, con precedenti penali. Le accuse a suo carico sono si sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. Gli sono valse una cella del carcere di Poggioreale, dove adesso è a disposizione dell'autorità giudiziaria.