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Pietro Ioia, ex narcotrafficante, ora lotta per i diritti dei detenuti. Premiato da Ilaria Cucchi

Pietro Ioia, ex narcotrafficante oggi presidente dell’associazione Ex Don, è stato premiato a Roma dalla sorella di Stefano Cucchi. Ilaria ha consegnato nelle mani dell’attivista napoletano il “Premio Diritti Umani 2019”. «È stato un fulmine a ciel sereno, neanche credevo di meritare tanto!», ha commentato Ioia a Fanpage.it.
A cura di Gaia Martignetti
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«Ogni volta che vedevo le premiazioni pensavo che io non avrei mai ricevuto un premio. Sono un ex detenuto, mi dicevo "Pietro, ma chi vuoi che possa premiarti per quello che fai?"». Pietro Ioia è un ex narcotrafficante che è stato in diverse carceri in Europa e in Italia. Dopo aver scontato la sua pena ha deciso di cambiare vita, racconta sempre, "per amore dei suoi figli". Quella scelta oggi è stata ricompensata. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto il 22 ottobre 2009 mentre era sotto custodia cautelare a Roma, ha premiato le battaglie di Ioia.

L'ex detenuto napoletano infatti è da diversi anni presidente dell'associazione "Ex Don", che lotta per i diritti di chi oggi sconta una pena in carcere. Il riconoscimento è stato consegnato nella mani di Ioia duranta la prima giornata del "Quinto Memorial Stefano Cucchi", nello spazio indipendente Angelo Mai, a Roma. «Recuperare un detenuto significa rendere il mondo più pulito. Il premio Stefano Cucchi per me è stato un fulmine a ciel sereno – spiega Ioia a Fanpage.it – neanche credevo di meritare tanto!»

Pietro Ioia è stato il primo a denunciare le presunte violenze che si sarebbero perpetrate all'interno del carcere di Poggioreale, a Napoli. La cella zero sarebbe una cella non numerata, una sorta di sala d'aspetto, dove alcuni reclusi hanno denunciato di aver subito percosse da alcune guardie penitenziarie. Oggi è in corso il processo per stabilire se queste denunce raccontino o meno la verità su quanto accaduto nel carcere napoletano.

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Insieme a Pietro Ioia  premiati anche Giuseppe Gulotta, entrato in carcere da innocente dopo aver confessato, quando aveva 18 anni, di aver ucciso due carabinieri. Confessione falsa perché estorta con la violenza. Un altro premio è andato alla comunità Sikh di Latina che porta avanti la battaglia per i diritti dei lavoratori nell’Agro Pontino. «Il premio Stefano Cucchi consegnatomi dalla sorella Ilaria mi da ancora di più la consapevolezza che devo continuare a battermi per la dignità del detenuto», ha concluso Ioia.

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