“Meno froci più figli”. Svastiche e scritte omofobe sulle insegne di “È Sposa”
«Meno froci, più figli», «L'Aids uccide fateci sognare». Queste sono solo alcune delle scritte omofobe apparse ieri insieme a una grossa svastica sui cartelli che indicano e sui muri circostanti l'ingresso a “È Sposa” , la fiera del matrimonio in corso al Salone mediterraneo Expo di Licola, al Magic World, nella zona di Giugliano (Napoli) . “È Sposa" aveva scelto quest'anno una campagna a favore dell'amore universale aprendosi anche ai matrimoni omosessuali. Sui manifesti pubblicitari della kermesse erano rappresentate tre coppie di sposi di cui una etero e due omosessuali. Una foto scattata in una chiesa sconsacrata a Napoli.
Nella serata di sabato, in passerella era salita Vladimir Luxuria in abito bianco. L'icona dei diritti gay aveva dichiarato che auspica ben presto una apertura del nostro Paese ai matrimoni arcobaleno ribadendo che unico criterio per sposarsi in un paese civile dovrebbe essere l amore. «Abbiamo deciso quest'anno di comunicare l'amore di coppia anche quello omosessuale perché riteniamo che amare sia un diritto di tutti– dichiara il direttore artistico Diego di Flora, che commenta – l'attacco omofobo nei confronti della manifestazione è un'offesa ai diritti umani e civili».Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente di Arcigay Napoli, così Antonello Sannino: «Mentre a Milano e dall'Expo, l'Italia mostra al mondo la sua faccia più reazionaria ed arretrata, a Napoli gli organizzatori di “È sposa”, kermesse sul matrimonio aperto alle coppie gay, mostrano la parte migliore del paese, facendo capire, invece, quanto conviene investire sui diritti e sulla felicità delle persone – conclude Sannino – grazie agli organizzatori di è sposa per il coraggio e la lungimiranza imprenditoriale».