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L'arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio UNESCO

Pizza napoletana bene dell’umanità: 25mila firme per l’appello all’Unesco

Venticinquemila firme per inserire la pizza napoletana nell’elenco dei beni patrimonio dell’Umanità. La petizione lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio, in vista della grande vetrina del made in Italy che sarà l’Expo 2015, raggiunge un importante traguardo. Lunedì 29 al ristorante “da Zi Teresa” a Napoli si terrà il prossimo incontro della campagna #pizzaUnesco.
A cura di An. Mar.
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Era stata lanciata dall'ex ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio per tutelare il made in Italy e promuovere il marchio partenopeo, la petizione per inserire la pizza napoletana nel catalogo dei beni patrimonio dell'Umanità ed è arrivata ora a quota 25mila firme. Per festeggiare l'importante traguardo e rinnovare l'invito a partecipare alla raccolta firme in vista dell'Expo 2015 di Milano – vetrina d'eccezione per l'agricoltura e i prodotti italiani – l'ex ministro Pecoraro Scanio e l'Associazione Pizzaiuoli Napoletani si incontreranno a Napoli lunedì 29 settembre nel ristorante "da Zi Teresa".

All'iniziativa saranno presenti altri nuovi sostenitori e verranno e annunciate le prossime tappe della campagna per la #pizzaUnesco  lanciata durante il “Napoli Pizza Village”, sulla piattaforma Change.org dall’ex ministro dell’Ambiente. "Ho lanciato questa petizione – dichiara Pecoraro Scanio – perché vorrei che a marzo prossimo quando la Commissione Italiana Unesco dovrà designare la candidatura ufficiale per l’anno successivo, indichi l’arte della pizza, in modo da usare l’Expo di Milano, dedicato all'agricoltura, per sponsorizzare presso tutti i Paesi l’arte della pizza come Patrimonio Unesco”.

Pecoraro Scanio: tuteliamo il made in Italy

Il mercato dei prodotti alimentari contraffatti Made in Italy, l'italian sounding, continua ad allargarsi infliggendo danni enormi all'economia italiana. Il fatturato del falso Made in Italy nel solo settore agroalimentare , secondo le ultime stime Coldiretti, ammonta a circa 60 miliardi di euro. Anche se la pizza italiana è tutelata come “Specialità tradizionale garantita” dall'Unione europea, l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio è convinto che ci sia ancora molto da fare. "Quando ero ministro dell’Agricoltura nel 2000 – racconta – mi sorprese un dirigente italiano che lavorava a New York e mi raccontò che un suo collega americano gli aveva chiesto come si diceva “pizza” in italiano. Quando me lo riferì ritenni necessario far partire il riconoscimento della pizza come specialità europea ma volevo anche un riconoscimento a livello mondiale così nel 2006 feci partire l’idea di inserire la pizza nel Patrimonio immateriale. Nel Marzo 2011, il Ministero delle Politiche agricole ha presentato la domanda a Parigi ma sono tre anni che la richiesta è ormai ferma".

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