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Pizza sul Lungomare, uno spreco da Guinness dei primati

Non chiamateci moralisti, ma tirare in ballo la solidarietà in questa storia della pizza più lunga del mondo è da ipocriti: gran parte del prodotto ieri sera giaceva ancora sui tavoli al Lungomare, assolutamente immangiabile.
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La pizza del Guinness dei primati, dopo ore all'aperto.
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Ma quali poveri, ma quale solidarietà: abbiate la faccia di dire le cose come stanno. Questa storia della pizza record sul Lungomare di Napoli era semplicemente una trovata di marketing – sponsorizzata da aziende del settore – che ha battuto un altro primato: quello dello spreco. Ieri sera su via Caracciolo era chiaramente tangibile la misura dello spreco enorme di cibo cotto a forno. Dei 2 chilometri (2mila metri) di pizza condita e cotta sono andate "ai poveri" (leggo da un comunicato stampa) appena 500 metri di prodotto, un quarto del totale. E chissà se poveracci l'han mangiata, quella pizza fredda, esposta all'aria a mosche e guano di gabbiano. Guardate la foto: la città della margherita aveva bisogno di inguaiare pure l'immagine di una eccellenza culinaria?

Il resto di questa schifezza da Guinness dei primati sarebbe dovuta finire nelle bocche dei curiosi presenti al tentativo di record, che si sono tuttavia guardati bene dall'ingurgitarla. Del resto Napoli è piena di pizzerie favolose.  Con 3 euro hai fra le mani una pizza vera, calda, pulita e soprattutto lavorata ad arte. Insomma, sono stati buttati via 2mila chili di farina, 1.600 chili di pomodoro, 2mila chili di fiordilatte, 250 litri di olio e 30 chili di basilico. E non chiamateci moralisti: l'avete voluto fare? Tanti auguri. Ma non tirate in ballo la solidarietà che è cosa ben più seria di portare la pizza di gomma ai poveri cristi.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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