Planking Challenge, nessun caso a Napoli. “Lanciare allarmi aumenta il rischio emulazione”
Stanno girando nelle ultime ore segnalazioni a raffica di casi di "planking challenge" (letteralmente, "sfida del tavolato", che in edilizia è il piano costituito da tavole connesse), che consisterebbe nello stendersi a pancia in giù in strada simulando così un investimento in attesa di ignari automobilisti. Ai più "sfugge" il senso della sfida, che rischia di trasformarsi in tragedia se un automobilista non dovesse frenare in tempo o non vederlo prima che sia troppo tardi: ma quel che è certo è che negli ultimi tempi su internet è un susseguirsi di "segnalazioni", molte delle quali però, fortunatamente, del tutto prime di fondamento. Come quelle che riguardano Napoli dove, al momento, questa sfida sembra non aver trovato spazio.
In Questura, fanno sapere a Fanpage.it, non si registrano casi di questo tipo, né segnalazioni al riguardo. Ma il fatto che se ne parli, ed anche continuamente, nelle ultime ore, può avere l'effetto opposto: e cioè, incentivare qualcuno a prendere sul serio questa sfida anche nel capoluogo partenopeo. Anche nel resto d'Italia la vicenda è sospesa tra gli avvistamenti su Facebook e le scarse conferme del mondo reale: a Cremona, alcuni cittadini hanno segnalato una Planking Challenge su Facebook, tanto che sindaco e forze dell'ordine hanno annunciato comunque maggiore attenzione e controlli. Il primissimo caso italiano sarebbe avvenuto pochi giorni a Spinea, nel Veneto: anche qui, però, è una segnalazione arrivata su Facebook e poi alle forze dell'ordine. Ma non ci sono video, né immagini, di quanto raccontato.
Insomma, questa "ondata" di planking challenge va presa con le molle. E parlarne, soprattutto da parte dei media, rischia di ottenere l'effetto opposto: ovvero di "invogliare" qualcuno a prenderla sul serio, ed iniziare così davvero a mettere in atto un gioco particolarmente stupido che mette solo a repentaglio sia sé stessi sia gli automobilisti, ignari del tutto. Come del resto aveva detto qualche giorno fa lo stesso presidente nazionale dell'ordine dei giornalisti, Carlo Verna, in occasione del premio Siani: "La velocità della comunicazione non deve mai far venire meno il dovere della verifica".