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Poliziotti corrotti, l’intercettazione: “Sparerei al collega che viene ad arrestarmi”

Il particolare emerge dall’ordinanza del gip per l’arresto dei tre agenti accusati di essere contigui a due organizzazioni camorristiche del Casertano, operative nel controllo dello spaccio di droga.
A cura di Angela Marino
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"Se un giorno verso le 4 dovessi sentire un collega che vuole entrare a casa mia, non gli darei la soddisfazione di entrare, ma sparerei prima". È l'inquietante intercettazione messi agli atti dai pm nell'inchiesta che vede coinvolti Alessandro Albano, sovrintendente di 48 anni, e gli assistenti Domenico Petrillo, di 41 anni, e Nunziante Camarca, di 37 anni nell'inchiesta per corruzione e peculato. A parlare è Albano attraverso un sms diretto al dirigente del suo Commissariato lo scorso 27 febbraio 2014. Il particolare emerge dall'ordinanza del gip per l'arresto dei tre agenti accusati di essere contigui a due organizzazioni camorristiche del Casertano, operative nel controllo dello spaccio di droga.

A scatenare la rabbia e la diffidenza del poliziotto che prefigura scenari di cattura a notte fonda è il ritrovamento di una cimice all'interno di una pantera usata con i colleghi. Albano sa che i colleghi della Mobile indagano sulle sue attività illecite e sfoga la sua frustrazione in quel messaggio che farà scattare una visita medica richiesta dal funzionario per disturbi comportamentali e una sospensione cautelativa con rinvio alla Commissione Medica Ospedaliera di Roma. Il collega Camarca, anch'egli arrestato con le stesse accuse, davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, se la prende invece con il tecnico della società incaricata dell'assistenza per le apparecchiature investigative della Polizia, urlandogli: "Non sei buono, non sai lavorare tu e la Mobile".

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