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Pomigliano, operai minacciano di darsi fuoco davanti casa della famiglia Di Maio

L’episodio nella notte, poco prima di mezzanotte: una quindicina di persone hanno minacciato di darsi fuoco se non fossero riusciti a parlare con il vice-premier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio. All’arrivo dei carabinieri, i manifestanti si sono però dileguati. Indagano le forze dell’ordine per fare chiarezza sulla vicenda.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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[Foto di repertorio]
[Foto di repertorio]

POMIGLIANO D'ARCO – Clamorosa protesta quella inscenata da alcuni operai questa notte davanti all'abitazione del vicepremier Luigi Di Maio. E' avvenuto poco prima della mezzanotte, quando circa una quindicina di persone si è recato davanti al portone dell'abitazione del leader pentastellato di Pomigliano d'Arco, minacciando di darsi fuoco qualora non fossero riusciti a parlare con lui, mentre qualcun altro si è incatenato ad un cancello.

La protesta però è durata pochissimo: all'arrivo dei carabinieri, infatti, i manifestanti si sono dileguati. A quanto si apprende, si tratterebbe di un gruppo di operai di una nota cooperativa napoletana. Sulla vicenda, che non ha avuto altri sviluppi, indagano ora le forze dell'ordine: esclusa la presenza dei Cobas della Fiat e dei Cub. Si tratterebbe in ogni caso di una protesta inscenata da parte degli operai per sensibilizzare il vice-premier e ministro del Lavoro sui problemi del loro settore. Sebbene la fuga, alla vista dei carabinieri, ne abbia impedito ogni sorta di possibile "dialogo".

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