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Pompei, indagato per molestie il prete che accolse Papa Francesco

L’Arcivescovo di Pompei ha invitato il sacerdote ad astenersi dall’esercitare pubblicamente il ministero. Secondo le ipotesi della Procura di Massa Carrara il sacerdote avrebbe tentato di costringere con ricatto un giovane militare a rapporti sessuali.
A cura di An. Mar.
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Antonio Marrese
Antonio Marrese

Antonio Marrese, il sacerdote che un anno fa ha lasciato Pompei, è indagato per calunnia e stalking. La Procura di Massa Carrara ha formulato l'accusa nei confronti del prete perché avrebbe cercato di "costringere con ricatto un giovane militare a rapporti sessuali". Marrese, che, dopo 15 anni nel santuario di Pompei aveva accolto nel Santuario prima Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI e infine, un anno fa, Papa Francesco è stato rimosso dall’incarico da cappellano della 46esima Brigata Aerea di Pisa. Il sacerdote rivestiva da giugno 2015.

Il sacerdote, che è originario di Picerno, in provincia di Potenza, è stato inchiodato da una denuncia presentata da un giovane militare originario di Boscoreale ma in servizio a Pisa. La notizia è stata seguita da un commento della Curia che, in una nota stampa, scrive: "Non si può nascondere, perché è vivo, il dolore che provoca l'accostamento del Santuario di Pompei con notizie di questo tipo". "Allo scopo di rendere più liberi gli accertamenti della Magistratura – precisa la nota – l’Arcivescovo di Pompei ha invitato il sacerdote ad astenersi dall'esercitare pubblicamente il ministero sacerdotale"

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