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Nuova scoperta agli scavi di Pompei: l’eruzione del Vesuvio fu a ottobre, non in agosto

Ritrovata un’iscrizione secondo la quale l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei si sarebbe verificata a ottobre e non ad agosto, come narra la storia ufficiale. l reperto, venuto alla luce dagli scavi nella Regio V di Pompei, sarà presentato oggi alla presenza del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, che definisce la scoperta “eccezionale”. I nuovi scavi, secondo il ministro, rappresentano “l’eccezionale competenza del nostro paese”.
A cura di Enrico Tata
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L'iscrizione ritrovata a Pompei
L'iscrizione ritrovata a Pompei

Una scoperta che potrebbe cambiare la storia di Pompei. Perché l'eruzione del Vesuvio che distrusse l'antica città romana affacciata sul golfo di Napoli potrebbe essersi verificata nel mese di ottobre e non ad agosto, come narrava, fino ad oggi, la storia ufficiale. Teorie su una diversa data dell'eruzione sono sempre state discusse da archeologi e storici, ma un'iscrizione a carboncino scoperta da poco negli scavi potrebbe provare con certezza che il vulcano esplose il 17 ottobre del 79 dopo Cristo. La scritta, infatti, indica il sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente per l'appunto al 17 ottobre, ed è stata ritrovata sul muro all'interno di una casa in corso di ristrutturazione. Il reperto, venuto alla luce dagli scavi nella Regio V di Pompei, sarà presentato oggi alla presenza del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, che definisce la scoperta "eccezionale". I nuovi scavi, secondo il ministro, rappresentano "l'eccezionale competenza del nostro paese".

La conferma sulle monete: il Vesuvio non eruttò ad agosto

A confermare l'ipotesi dell'eruzione a ottobre e non ad agosto c'è anche una moneta d'argento, un denario di Tito sepolto nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, datato intorno al 79 dopo Cristo. Ebbene anche secondo l'iscrizione sulla moneta l'eruzione sarebbe avvenuta non ad agosto, ma almeno un mese dopo, se non due. In pratica sulla moneta, accanto al volto dell'imperatore Tito ci sarebbe la scritta ‘Imp XV', cioè la quindicesima acclamazione imperiale del princeps, che secondo le fonti storiche avvenne a settembre del 79. In quel mese, quindi, il Vesuvio doveva essere ancora calmo e tranquillo.

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