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Pompei, nell’area archeologica spunta anche una piramide. Scoppia la polemica

Una piramide enorme al centro dell’Anfiteatro di Pompei, l’allestimento per la mostra “Rapiti dalla morte” scatena polemiche ed indignazione. “Bisognava trovare un altro posto” il giudizio del presidente dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, Antonio Irlando.
A cura di Alessio Viscardi
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Una piramide enorme al centro dell'anfiteatro dell'area archeologica di Pompei. Spunta in poche ore la struttura destinata ad ospitare la mostra “Rapiti alla morte”. I calchi – La fotografia che il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, inaugurerà oggi alle 16, nell'ambito della quale saranno esposti i calchi restaurati delle vittime dell'eruzione del 79 d.c. Scoppia prontamente la polemica: "Scandaloso uso di un'area con una propria identità storica conosciuta in tutto il mondo" dichiara a Fanpage.it il presidente dell'Osservatorio Patrimonio Culturale, Antonio Irlando: "Per quanto si tratti di un allestimento provvisorio, utilizzare un simbolo così invasivo e prepotente in un luogo che ha una sua immagine storica ben definita è stupefacente. C'erano tanti altri luoghi dove allestire la mostra".

Già scenario del megaconcerto dei Pink Floyd nel 1971, l'Anfiteatro è una delle principali aree di attrazione del sito archeologico. Per tutto il tempo in cui sarà attiva la mostra, il biglietto d'ingresso agli scavi di Pompei lieviterà da 11€ a 13€ per tutti, anche per i turisti che non si recheranno a visitarla. Irlando è indignato: "Credevo che lo scempio delle cene private all'interno dei beni storici fosse insuperabile, ma questa struttura mi ha allibito più dei convegni organizzati qui e nella vicina Oplontis".

Le foto degli allestimenti sono state pubblicate sulla pagina Facebook "Made in Pompei", scatenando subito una ridda di commenti indignati. "Ma gli organizzatori quando devono fare un allestimento non si pongono mai il problema di creare un'opera che non sia troppo invasiva?" si chiede Olga. "Di una bruttezza infinita" il giudizio di Francesca. "La mostra andava allestita altrove (Casina dell'Aquila o ‘il benedetto' Antiquarium). Non solo si rende di fatto impraticabile l'Anfiteatro per mesi ma si spappola una delle immagini simbolo di Pompei!" scrive indignato Giuseppe.

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