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Ponte di Ognissanti, a Napoli è boom di turisti, ma il Lungomare è pieno di abusivi

La città, grazie al Ponte di Ognissanti, è stata presa d’assalto da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Però, come denuncia il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, il Lungomare Liberato è diventato un mercato a cielo aperto pieno di venditori abusivi.
A cura di Valerio Papadia
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Buone notizie sul fronte del turismo, un po' meno su quello della legalità. Napoli, in occasione del Ponte di Ognissanti, è stata visitata da un altissimo numero di turisti che, complice anche il clima soleggiato e le temperature alte ma gradevoli, hanno approfittato della ricorrenza per venire ad ammirare le bellezze della città. In contrasto con questo dato positivo, però, c'è stata la presenza di una grandissima quantità di venditori abusivi che hanno sistemato le loro improvvisate bancarelle – un telo steso per terra con la merce esposta sopra – sul Lungomare Liberato, uno dei luoghi preferiti dai turisti per il passeggio, trasformandolo in un vero e proprio mercato abusivo a cielo aperto.

A denunciare l'episodio è stato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, insieme a Gianni Simioli, tramite un comunicato stampa. "Il lungomare di Napoli oggi era invaso da napoletani e da turisti ma anche da tantissimi abusivi che, in alcuni punti, rendevano addirittura difficile il transito, anche verso Mappatella beach, perché occupavano tutto lo spazio con la loro merce, nella maggior parte dei casi, frutto di illegalità. Nonostante i controlli della polizia municipale, non appena si abbassa la guardia, gli abusivi prendono possesso nuovamente dell’area
e oggi lo hanno fatto perché, probabilmente, la maggior parte degli agenti di polizia municipale in servizio oggi era impegnata nelle zone dei cimiteri" si legge nel comunicato, che poi chiosa con un appello a cittadini e turisti " Per sconfiggere davvero l’abusivismo sul lungomare, è necessaria la collaborazione di tutti, anche dei napoletani e dei turisti che non devono acquistare quegli oggetti in modo da non alimentare quel fenomeno inaccettabile".

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