Ponte Morandi, gestione resta a Benetton. Papà di Giovanni Battiloro, morto nel crollo: “Vergogna”
In attesa che sia presa una decisione definitiva sulla revoca della concessione, il Governo ha temporaneamente affidato la gestione del nuovo Ponte Morandi di Genova nuovamente ad Autostrade per l'Italia e quindi ai Benetton, mentre la Corte Costituzionale abbia affermato che è stato legittimo escludere Autostrade dalla ricostruzione del ponte, crollato il 14 agosto del 2014, causando la morte di 43 persone. Tra le vittime c'è anche Giovanni Battiloro, 29enne di Torre del Greco, nella provincia di Napoli, che insieme agli amici Matteo Bertonati, Antonio Stanzione e Gerardo Esposito stava attraversando il Ponte Morandi in auto per andare in vacanza quando ci fu il crollo, nel quale tutti e quattro hanno purtroppo perso la vita. Per Roberto Battiloro, il papà di Giovanni, ridare in gestione il Ponte Morandi ad Autostrade per l'Italia è una vergogna.
"Abbiamo appreso dal ministro delle Infrastrutture De Michele – dice Roberto Battiloro a Fanpage.it – che la gestione del nuovo Ponte Morandi sarebbe tornata nelle mani di Aspi. È uno schiaffo a mano aperta per le famiglie di tutte e 43 le vittime del crollo, che dopo due anni ancora non hanno ricevuto giustizia. Una vergogna che si consuma davanti a tutti gli italiani". E ancora: "Se il ministro De Micheli avesse avuto in quelle macerie un figlio avrebbe ridato in affidamento quel ponte ad Aspi?" si chiede papà Roberto. Intanto, tra pochi giorni, il 14 luglio, a Genova avrà inizio il processo per accertare le responsabilità del crollo. La famiglia di Giovanni Battiloro ha presentato una perizia di parte per capire "quali erano le peculiarità del ponte all'alba del crollo e perché è crollato" come spiega Roberto Battiloro.