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Ponticelli, aggredisce il rivale in amore con una katana giapponese

L’episodio nella zona orientale di Napoli. nel quartiere di Ponticelli: un uomo ha ferito con una katana giapponese il proprio “rivale” in amore, ferendolo all’addome. L’uomo è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio aggravato dall’uso delle armi, mentre la vittima è stata operata d’urgenza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tre esemplari di katana, le spade tipicamente giapponesi con impugnatura a due mani ed in genere associate ai Samurai. [Foto di repertorio]
Tre esemplari di katana, le spade tipicamente giapponesi con impugnatura a due mani ed in genere associate ai Samurai. [Foto di repertorio]

NAPOLI – Ha aggredito il proprio rivale in amore a colpi di katana, la tipica spada giapponesi associata nell'immaginario collettivo ai Samurai ed a film capolavoro come Kill Bill, mentre un complice lo aiutava a colpi di mazza di baseball. E' accaduto nella zona orientale di Napoli, nel quartiere di Ponticelli: il "samurai napoletano" è stato fermato dagli agenti della Questura ed è ora indiziato di tentato omicidio aggravato dall'uso delle armi.

L'aggressione era avvenuta lo scorso 5 gennaio, quando i poliziotti erano dovuti intervenire in via Masseria Pepe a Ponticelli, trovando un quarantaduenne ferito all'addome da un fendente. L'uomo, esanime, era stato portato in ospedale, dove è arrivato in gravi condizioni e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico che gli ha salvato la vita. Intanto, la polizia ha indagato per risalire all'aggressore, ed ha bloccato un trentaquattrenne gravemente indiziato di essere il responsabile della vicenda: l'uomo avrebbe agito in preda alla gelosia, aggredendo il quarantaduenne mentre era in compagnia della propria ex-convivente, scagliandosi contro di lui con una katana giapponese, mentre un complice lo colpiva ripetutamente con una mazza da baseball. L'uomo fermato si trovava a casa di un amico quando è stato raggiunto dai poliziotti: dai controlli emersi successivamente, è venuto fuori che la donna aveva in passato denunciato più volte il proprio ex per atti persecutori, messi in atto proprio perché non si arrendeva alla fine della loro relazione. Il trentaquattrenne è stato quindi portato nella casa circondariale di Poggioreale, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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