Portici: rabbia ai funerali del pensionato ucciso: “Assassini bastardi”
Lacrime e rabbia stamattina a Portici (Napoli) nella Chiesa del Santissimo Redentore per i funerali di Mariano Bottari, il pensionato ucciso per errore lo scorso lunedì in un tentativo di rapina. Presenti per dare l'estremo saluto all'ennesima vittima innocente della criminalità, anche i genitori di Ciro Esposito, il tifoso colpito a morte a Roma, poco prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina e deceduto dopo cinquanta giorni di coma. Antonella Leardi, la madre di Ciro, ha pronunciato parole accorate indirizzate ai responsabili: "Il mio appello – ha detto la mamma di Ciro – è volto a sensibilizzare i cuori di chi usa violenza inaudita senza motivo, a sensibilizzare i cuori di chi distrugge le famiglie procurando vittime innocenti. A queste persone dico ‘pensate bene a ciò che fate'". Ai funerali che si sono svolti nel massimo riserbo su richiesta della famiglia, colpita dal clamore suscitato dal lutto, hanno partecipato anche l'assessore comunale di Napoli Alessandra Clemente (figlia di Silvia Ruotolo) e Angela Cortese, presidente della Commissione regionale Anticamorra. Il rito è stato officiato dal parroco don Peppino De Crescenzo e da don Tonino Palmese di Libera. Quest'ultimo nella la sua omelia ha ricordato ancora una volta le vittime di altri insensati e cruenti agguati criminali: "Uno sposo che va a fare la spesa per la propria donna è un uomo che sta al posto giusto nel momento giusto – ha detto don Tonino Palmese durante l'omelia -. Basta dire ‘stava al posto sbagliato nel momento sbagliato': lì stanno i bastardi che lo hanno ucciso".
Mariano Bottari, il pensionato ucciso per errore
Il 75enne di Portici era stato colpito per sbaglio lo scorso 28 luglio dai colpi di pistola sparati da due malviventi a Via Scalea, dove l'uomo stava andando a fare la spesa. L'ipotesi di indagine iniziale sembrava essere quella sello scontro interno alla criminalità organizzata; il caso era stato infatti affidato alla Direzione Distrettuale Antimafia e si indagava sulla possibilità che gli aggressori intendessero sparare al gestore di una piazza di spaccio. Ma la successiva testimonianza dell'imprenditore, recatosi spontaneamente dai carabinieri per esporre la propria versione dei fatti ha imposto una svolta alle indagini che sono passate direttamente alla procura ordinaria. Secondo quanto riferito dal reale obiettivo dell'agguato i due criminali lo avrebbero avvicinato nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, e lì, alla vista dell'arma, l'uomo aveva cominciato a correre innescando un inseguimento che si era trascinato attraverso la periferia fino a Via Sclaea, dove ad essere raggiunto dai proiettili era stato, infine, Mariano Bottari. Continuano le indagini dei carabinieri che stanno esaminando le riprese video delle telecamere presenti in zona e stanno raccogliendo testimonianze di quanti si trovavano sul posto al momento dei fatti.