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Il suicidio di Tiziana Cantone

Processo Tiziana Cantone, mamma Teresa: “Di Palo assente in aula, non regge il mio sguardo”

“Sergio Di Palo non regge il mio sguardo”. La madre di Tiziana Cantone ha commentato l’assenza dell’ex compagno di Tiziana da quella che sarebbe stata la prima udienza (poi saltata) del processo a carico dell’imprenditore. Il procedimento avrà inizio il prossimo 12 febbraio con la testimonianza di quattro persone. Di Palo è accusato di accesso abusivo al sistema informatico, simulazione di reato e calunnia.
A cura di Angela Marino
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"Sergio Di Palo non può sostenere il mio sguardo, per questo non è venuto in tribunale" sono le parole che Teresa Giglio pronuncia davanti alle telecamere di Fanpage.it, a margine della prima udienza del processo per la vicenda di Tiziana Cantone. Stamane al tribunale di Napoli avrebbe dovuto avere luogo la prima udienza (poi saltata per uno sciopero dei penalisti) del procedimento a carico di Sergio Di Palo.  L'imprenditore napoletano ed ex compagno di Tiziana all'epoca dei fatti è imputato di ben tre reati nell'ambito della vicenda della divulgazione dei video privati.

L'inizio del processo vero e proprio, con l'escussione dei primi quattro testimoni (due familiari di Tiziana e due carabinieri) avrà luogo il prossimo 12 febbraio. Intanto stamattina si sono costituite le parti civili, tra cui Teresa Giglio, mamma di Tiziana Cantone, per i tre capi di imputazione: simulazione di reato, calunnia, accesso abusivo del sistema informatico. Il primo reato riguarda la falsa denuncia di smarrimento del cellulare di Tiziana presentata dalla coppia; il secondo, la denuncia sporta contro cinque persone accusate di aver diffuso i video privati e la terza, la presunta intrusione del Di Palo nel Cloud di Tiziana. "Ci siamo costituiti parte civile e parte danneggiata per questi reati – ha spiegato Salvatore Frattallone, legale della signora Giglio – in quanto sosteniamo che Tiziana sia stata istigata e indotta da altri a fare le false denunce, azione da cui è stata lei stessa danneggiata".

"Oggi qui rappresento mia figlia – ha detto a Fanpage.it, mamma Teresa Giglio – combatto la sua battaglia per la tutela dei diritti alla privacy, all'oblio e contro il cyberbullismo. Lo faccio non solo in sua memoria – continua – ma per tutte quelle persone che sono cadute nelle trappole di internet e, credetemi, ce ne sono moltissime: adulti, bambini, ragazzi. Spero che quello che ha ucciso mia figlia possa spingere a scrivere nuove leggi a tutela delle persone e dei loro diritti più intimi".

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Giornalista dal 2012, scrittrice. Per Fanpage.it mi occupo di cronaca nera nazionale. Ho lavorato al Corriere del Mezzogiorno e in alcuni quotidiani online occupandomi sempre di cronaca. Nel 2014, per Round Robin editore ho scritto il libro reportage sulle ecomafie, ‘C’era una volta il re Fiamma’.
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