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Procida, picchia la compagna incinta: la donna perde il bambino

Terribile episodio ieri a Procida: una donna, incinta di venti settimane, è stata picchiata dal compagno, che le ha causato la morte del feto. L’uomo è stato arrestato e portato in carcere dai carabinieri. I parenti della coppia si chiudono nel silenzio: “Vogliamo bene a entrambi e rispettiamo entrambi”. Secondo indiscrezioni quello di ieri era il terzo episodio di violenza in un mese: ma la donna non aveva mai denunciato il compagno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ancora un caso di violenza sulle donne, stavolta culminato con una interruzione di gravidanza. L'episodio è avvenuto sull'isola di Procida, appartenente alla provincia di Napoli. Nei guai un quarantacinquenne, arrestato dopo la vicenda e portato in carcere. Per lui, l'accusa è quella di maltrattamenti in famiglia ed interruzione di gravidanza. Stando a quanto ricostruito, l'uomo, di quarantacinque anni, avrebbe picchiato la compagna di trentotto anni, la quale era incinta di venti settimane, provocando la morte del feto. È stata la stessa donna a chiamare il 112: i carabinieri, arrivati nell'appartamento dei due in via Giovanni da Procida, hanno poi chiamato a loro volta i sanitari. L'uomo è stato invece identificato, fermato e arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e interruzione di gravidanza. Per lui si sono così aperte le porte del carcere, dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Terzo episodio di violenza in un mese: la donna non aveva mai denunciato il compagno

Pare che la donna avesse subito atti di violenza da parte dell'uomo già in passato, anche se non li avrebbe mai denunciati alle forze dell'ordine. Secondo alcune indiscrezioni quello di ieri era il terzo episodio in un mese: altre violenze erano avvenute una decina di giorni fa e a marzo. Trasportata al presidio ospedaliero di Procida, dove ha trascorso la notte, in mattinata la donna è stata trasferita con una idroambulanza all'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Ricoverata nel reparto di Ginecologia, è stata sottoposta ad aborto terapeutico: gli accertamenti e le perizie disposte dalla magistratura serviranno per capire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Per la donna è stato sottoposto un servizio di consulenza psicologica: oltre alla perdita del feto, le sono state riscontrate contusioni giudicate guaribili in sette giorni.

I parenti non si esprimono: Vogliamo bene a entrambi

Massimo il riserbo dei parenti della coppia: "Vogliamo bene a entrambi e rispettiamo entrambi – hanno riferito a una cronista di Fanpage.it – non vogliamo parlare della vicenda, c’è una inchiesta in corso. Ogni cosa che diremmo potrebbe essere male interpretata”. Il 45enne finito in carcere viene descritto come una brava persona, senza precedenti penali. Nell’ultimo periodo la relazione tra lui e la compagna era diventata piuttosto burrascosa: uno dei problemi potrebbero essere state le numerose trasferte sulla terraferma della donna, dovute ad alcune difficoltà in famiglia: nulla però può giustificare la violenza dell'uomo nei confronti della compagna.

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