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“Dovevo lanciarmi con un’auto sulla folla”: terrorista islamico arrestato a Napoli

I carabinieri hanno arrestato un cittadino del Gambia accusato di terrorismo internazionale di matrice islamica. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura di Napoli, l’uomo stava progettando un attentato: avrebbe dovuto lanciarsi sulla folla con un’automobile.
A cura di Valerio Papadia
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Terrorismo internazionale di matrice islamica: è questa l'accusa con la quale, a Napoli, è stato arrestato un cittadino del Gambia, Alagie Touray, 21 anni che farebbe parte dell'organizzazione terroristica denominata Islamic State o Daesh. L'arresto è scattato in seguito ad un'operazione congiunta della Digos e dei carabinieri del Ros. Stando alle indagini condotte dalla Procura partenopea, l'uomo stava progettando un attentato, anche se non è noto se questo dovesse essere messo in atto nel capoluogo campano o in un'altra città. L'uomo aveva richiesto asilo politico in Italia, ma, da quanto si apprende, la sua richiesta non era stata ancora espletata. Secondo quanto appreso nel corso delle indagini, il 21enne era sbarcato in Italia, a Messina, con altri centinaia di migranti, il 22 marzo del 2017; da circa un anno, però, Touray risiedeva a Pozzuoli, nella provincia partenopea, dove è stato rintracciato e fermato, all'ingresso di una moschea di Licola, frazione della città flegrea.

Alagie Touray, il 21enne gambiano arrestato a Napoli per terrorismo di matrice islamica
Alagie Touray, il 21enne gambiano arrestato a Napoli per terrorismo di matrice islamica

Gli ordini su Telegram: lanciarsi con un'auto sulla folla

Le indagini della Digos, dei carabinieri del Ros e dalla Procura di Napoli, nonché l'interrogatorio del 21enne, hanno svelato che il terrorista aveva ricevuto istruzioni sul social network Telegram, app di messaggistica istantanea molto simile a Whatsapp. In particolare, Touray aveva ricevuto l'ordine di lanciarsi con un'auto sulla folla, anche se non sono stati forniti particolari su un luogo preciso del capoluogo partenopeo dove sarebbe dovuto avvenire l'attentato. Agli inquirenti, però, il 21enne gambiano ha dichiarato che non aveva intenzione di dare seguito alle istruzioni ricevute e di non voler compiere l'attentato.

In un video giura fedeltà ad Al Baghdadi

A carico di Touray, nato in Gambia il 10 dicembre del 1996, c'è anche un video, pubblicato su Telegram e girato dallo stesso 21enne nel centro di accoglienza di Pozzuoli in cui vive, nel quale il terrorista giura fedeltà ad Al Baghdadi, califfo dell'autoproclamato Stato Islamico, meglio noto a livello internazionale come Isis. Agli inquirenti, Touray ha ammesso di aver girato personalmente il video, che rientrava sempre nelle istruzioni riguardanti l'attentato ricevute sul social network. All'interno di una chat, sempre su Telegram, il 21enne chiedeva ai fratelli di pregare per lui, in quanto in missione.

Per il capo della polizia non è stato sventato nessun attentato

Franco Gabrielli, il capo della polizia, è intervenuto anche lui alla conferenza stampa svoltasi negli uffici della Procura di Napoli dopo l'arresto del terrorista. Secondo Gabrielli "non è stato sventato nessun attentato a Napoli o da altre parti, ma è stato individuato un soggetto che ha fatto giuramento a Daesh. Vuol dire avere preventivamente individuato un soggetto che aveva dato disponibilità a preparare un attentato". Il capo della polizia, poi, conclude: "Non amplifichiamo, non facciamo ipotesi che non hanno corrispondenza con la realtà. Sottolineiamo che il sistema sicurezza in Italia ha funzionato".

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